Papa Francesco cambia tre cardinali del Consiglio dei Nove
Papa Francesco parlerà a breve sul dossier Viganò. Via tre cardinali del Consiglio dei Nove: due sono coinvolti da scandali
Il Consiglio di Cardinali, il cosiddetto C9, che affianca il Papa nella guida della Chiesa Cattolica, ha aperto ieri i lavori della sua ventiseiesima sessione che ha portato ad interessanti conclusioni. Intanto il C9, come si legge in una nota dell’Ufficio stampa del Vaticano,
“ha formulato piena solidarietà a Papa Francesco a fronte di quanto accaduto nelle ultime settimane, consapevole che nell’attuale dibattito la Santa Sede sta per formulare gli eventuali e necessari chiarimenti”.
Nel concreto e riguardo la riforma della Curia Romana -tramite la revisione della costituzione apostolica Pastor Bonus promulgata da Giovanni Paolo II- il C9 ha dichiarato che sta per consegnare una proposta e, nel contempo, ha chiesto al Pontefice “una riflessione sul lavoro, la struttura e la composizione dello stesso Consiglio, tenendo pure conto della avanzata età di alcuni membri”.
Nel concreto si tratta di sostituire l’anziano congolese Laurent Monsengwo Pasinya, del cileno Francisco Javier Errazuriz -accusato di aver coperto abusi- e dell’australiano George Pell, già prefetto della Segreteria per l’Economia, sotto processo per abusi.
Per quanto riguarda la bufera provocata dal dossier Viganò il C9 ha dichiarato che la «Santa Sede sta per formulare gli eventuali e necessari chiarimenti».
Insomma, dopo il mare di polemiche che si era levato in questi giorni dopo la presentazione del dossier Viganò il Vaticano corre ai ripari. Sostituisce due cardinali coinvolti negli scandali e soprattutto annuncia i chiarimenti che tutto il mondo si aspetta da Papa Francesco che, da parte sua, ha continuato a ripetere che “la verità è mite e silenziosa”, frase ad effetto, ma che ha avuto solo l’effetto di aver rinfocolato ulteriormente le polemiche.
A questo punto Papa Bergoglio chiarirà quanto è successo probabilmente prima del viaggio in Lituania previsto per fine mese.
Quanto avvenuto ieri costituisce la prima risposta ufficiale del Vaticano e il chiaro cambio di rotta su una vicenda che qualcuno sperava si smorzasse da sola, ma evidentemente le cose non solo non sono andate così, ma anzi la richiesta di delucidazioni è ancor più aumentata.
Dunque la strategia comunicativa guidata dal gesuita Padre Antonio Spadaro, direttore de La Civiltà Cattolica, si è rivelata fallimentare.
Monsignor Viganò ha anche ricevuto la solidarietà scritta di un gruppo di cardinale e vescovi americani a suo supporto e, nel contempo, un gruppo di imprenditori americani ha sospeso gli aiuti economici al Vaticano.
Questa volta l’attacco al papato di Francesco sta assumendo le fattezze di una organizzazione di un’area ben strutturata all’interno della Chiesa cattolica e questo ha consigliato il Vaticano a correre ai ripari con il documento presentato ieri. I siti conservatori Usa riportano voci di una indagine della Gendarmeria vaticana per la divulgazione di notizie riservate. Se questo fosse vero, sarebbe l’ennesimo passo falso della Santa Sede che darebbe l’impressione di utilizzare la forza e la censura per mettere a tacere le critiche.
Che il Vaticano giochi in difesa è anche evidente dal fatto che è atteso a Roma il cardinale Daniel DiNardo, presidente della conferenza episcopale degli Usa che però è anche il più prestigioso membro del gruppo che ha scritto il documento in difesa di Monsignor Viganò.
Commenti