Cronache
Processo Ponte Morandi, esclusi da parti civili i parenti delle vittime
Esclusi quasi tutti i comitati e le associazioni a eccezione di Codacons e Assoutenti
Ponte Morandi, il giudice ha escluso il comitato dei parenti delle vittime dalle parti civili
Il gup Paola Faggioni ha escluso dalle parti civili il comitato dei parenti delle vittime del ponte Morandi durante l'udienza preliminare del maxi processo sul crollo del viadotto autostradale al tribunale di Genova. Sono inoltre stati esclusi quasi tutti i comitati e le associazioni che hanno chiesto di costituirsi parte civile, a eccezione di Codacons e Assoutenti.
Per il magistrato chiamato oggi a pronunciarsi sull'ammissione di oltre 500 parti civili, il comitato, che riunisce gran parte dei familiari delle vittime del crollo, non può essere ammesso come parte civile per "carenza di legittimazione visto che è stato costituito dopo i fatti".
Per quanto sconcertante, la decisione si basa su una giurisprudenza consolidata: essendo - ovviamente - nato dopo i tragici fatti, il comitato non può lamentare di aver subito un danno autonomo, distinto da quello dei singoli appartenenti.
Ponte Genova, portavoce famiglie: "Non rallenta la nostra azione"
"Ovviamente siamo molto dispiaciuti per questa decisione: speravamo nell'accettazione anche alla luce delle precedenti sentenze. Questo però non rallenta di una virgola la nostra azione collegiale". Sono le parole di Egle Possetti, portavoce del comitato Ricordo vittime Ponte Morandi, dopo l'esclusione dalle parti civili nel corso dell'udienza preliminare sul crollo del 14 agosto 2018. "Ovviamente agiremo nell'interesse comune anche come singoli parenti - ha aggiunto Possetti - Pensiamo inoltre che questa norma di legge nel caso della costituzione di comitati dei parenti, nata ovviamente post tragedia, debba essere modificata".