Cronache

Sanità Calabria, spunta Miozzo:"Io commissario?Per mia moglie nessun problema"

I veti incrociati nel governo fanno slittare la nomina: vertice fino a notte fonda, spunta l'ipotesi di Agostino Miozzo, attuale coordinatore del Cts

Ancora nulla di fatto per la nomina (travagliata) del commissario alla Sanità in Calabria: i veti incrociati nel governo fanno sfumare l'attesa investitura. Come spiega l'Ansa, non è bastata una settimana di riflessione e 'scouting', dopo due dimissioni e il passo indietro di Eugenio Gaudio. Serve altro tempo e un nuovo nome. Non ha passato il vaglio dell'esecutivo ne' il profilo di Narciso Mostarda, medico che dirige la Asl Roma 6, ne' quello di Luigi Varratta, gia' prefetto a Reggio Calabria. Il primo vicino al Pd, il secondo sostenuto dal M5s: saltano entrambi, dopo un confronto durato fino a tarda notte.

Nelle prossime ore si cerchera' la quadra, per chiudere una vicenda che agita da settimane il governo. Nella ricerca del profilo piu' autorevole possibile e che metta d'accordo tutti, spunta l'ipotesi di chiedere ad Agostino Miozzo, attuale coordinatore del Cts, di ricoprire l'incarico. In un'intervista di questa mattina rilasciata a Radio 24, Miozzo, a quesito diretto ha risposto: "Prossima domanda?", e ha glissato con una battuta: "Mia moglie non avrebbe nessun problema a trasferirsi a Catanzaro". Il premier Giuseppe Conte, che lavora in stretto contatto con il ministro Roberto Speranza, sperava di chiudere comunque la partita in serata, ma un confronto durato ore non è riuscito a sciogliere il nodo. Il Consiglio dei ministri è iniziato alle 21, con tre ore di ritardo rispetto alla convocazione e si èconcluso all'una di notte, dopo due ore di sospensione.

Il dibattito, secondo alcune fonti, si è infiammato soprattutto nelle riunioni che si sono tenute a margine del Cdm. Il M5s, che sosteneva Varratta, si è messo di traverso sulla proposta di Mostarda, considerato vicino al Pd (e sul quale è arrivato anche lo stop di Matteo Salvini). E non e' stato l'unico scontro di giornata. Il termometro della maggioranza, segna temperature ormai roventi nei rapporti tra alleati. Da un lato c'e' il Pd sempre piu' preoccupato per uno stallo continuo che si sta facendo "palude". Da un altro c'e' il M5s che prova, come auspicato da Luigi Di Maio, a farsi valere "di piu'".