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'Ricalcolo’ pensioni: ecco i nuovi importi degli assegni. ULTIME NOVITA' 2020
Nuovo adeguamento per gli assegni. Ecco le ultime novità. PENSIONI NEWS
'Ricalcolo’ pensioni: ecco i nuovi importi degli assegni. ULTIME NOVITA' 2020
A partire dal 1° gennaio 2021, gli assegni previdenziali erogati dall'INPS potrebbero subire un ridimensionamento. Non si tratterà di un cambiamento drastico e non vi sarà alcuna stangata. Le previsioni sono quelle di un taglio minimo del proprio assegno personale.
Il sistema pensionistico potrebbe subire grandi sconvolgimenti l’anno prossimo o quello successivo. Sono tanti i temi caldi da affrontare: Ape e Opzione Donna, Quota 100 e il dopo, importi degli assegni…
Quanto agli assegni, l'ultimo ritocco con aumento è arrivato lo scorso aprile, come ricorda ilgiornale.it, con l'incremento degli importi a rivalutazione piena compresi tra i 1.522 euro e i 2.029 euro lordi mensili. Tra poco più di un anno queste cifre cambieranno ancora. Scatterà un adeguamento per gli assegni tra i 2.029 e i 2.538 al mese – scrive ancora ilgiornale.it - con una rivalutazione al 90 per cento. Il tutto con una variazione che parte dalla rivalutazione precedente al 77 per cento per toccare quella al 90 per cento del 2022. Si tratta anche qui di pochi euro e viene nuovamente messo da parte il diritto dei pensionati di ottenere una rivalutazione piena al 100 per cento indipendentemente dalla quota che incassano. Ma le novità non finiscono qui. Sempre dal 2022, come ricorda il Messaggero, verrà esteso al 75 per cento il tasso di rivalutazione per tutti gli assegni che superano la quota di 2.538 euro. Piccoli ritocchi questi che però non risolvono il problema principale: 9 anni di importi tagliati a colpi di manovre che hanno eroso sempre di più il potere di acquisto dei pensionati. Solo un verdetto in tribunale potrebbe far "regalare" la speranza di recuperare le somme perdute a milioni di pensionati.
Pensioni, Ugl: 'Priorità archiviare Fornero e rivalutare assegni'
Bene la proroga di Opzione donna e Ape sociale, utile l’introduzione di “quota 41”, in modo da archiviare definitivamente la legge Fornero. Così Luca Malcotti, vice segretario generale dell'Ugl, e Fiovo Bitti, dirigente confederale Ugl, al termine dell'incontro tra Governo e organizzazioni sindacali sulle misure in materia previdenziale da inserire nella Legge di stabilità. L'Ugl si dice anche favorevole all’estensione del contratto di espansione alle medie imprese e alle isopensioni.
"La priorità - proseguono i sindacalisti - è tuttavia la rivalutazione delle pensioni in essere. Abbiamo chiesto al Governo di entrare nel merito delle singole proposte indicando per ciascun provvedimento le modalità di attuazione e le risorse disponibili.”