Cronache
Vatilieaks 2, Chaouqui su Facebook: Vaticano colabrodo, i veri corvi
Dopo la diffusione delle intercettazioni telefoniche tra lei e monsignor Vallejo Balda, Francesca Immacolata Chaouqui scrive su Facebook puntando il dito contro "i veri corvi che distribuiscono gli atti processuali". La donna è imputata insieme a Mons. Vallejo Balda e altre tre persone (Nuzzi, Fittipaldi e Nicola Maio, collaboratore di Vallejo) nel processo "Vatileaks 2": è accusata di aver passato documenti riservati della Santa Sede ai due giornalisti. Era inserita nella COSEA, la struttura istituita nel 2013 per indagare sulle finanze vaticane. In questi giorni la Chaouqui si sfoga spesso su Facebook.
"Sono a processo per una fuga di notizie - ha scritto stanotte Francesca Immacolata Chaouqui -. E mentre aspetto di capire cosa è meglio fare per me leggo dai giornali che filtrano gli atti del processo: atti secretati. Atti in base a cui si deciderà se ho o non ho tradito il Papa e che io ho sfogliato per soli 20 minuti. In teoria Essi dovrebbero essere Posseduti solo dagli avvocati e dagli inquirenti, a noi non vengono dati proprio per evitare che escano. Invece stanno lentamente diventando di dominio pubblico. Il Vaticano è un colabrodo. L'enciclica, la lettera dei cardinali al sinodo, decine di articoli, il maggiordomo, gli atti di COSEA e ora gli atti del processo. Ogni mattina qualcuno in Vaticano si sveglia e Sa che dovrà consegnare qualcosa a qualche giornalista per glorificare o distruggere qualcuno. È la prassi".
E ancora: "Posso citare decine di vittime: Gotti Tedeschi, il nunzio Viganó, Monsignor Ricca, io stessa. E poi un giorno qualcuno alza il tiro e arrestano me nonostante le prove di chi abbia consegnato cosa e a chi esiste per tabulas e certo non ero io. Ma io vado distrutta a prescindere. Che sia un modo per spiegare a Francesco che mai più si permetta di fare nomine a prescindere dalla Segreteria di Stato come avvenne quando Egli mi volle al suo fianco per aiutarlo a riformare le finanze vaticane. L'arresto ed il processo dovevano essere esemplari e far sì che mai più un foglio filtrasse dal Vaticano. Vedo che è servito a molto. I veri corvi ridono e distribuiscono gli atti processuali. Io subisco senza modo di difendermi".
Poi di nuovo stamattina: "Vaticanisti! Giornalisti! Ricettatori dei bassi fondi in possesso degli atti secretati di un processo di cui io da imputata non ho potuto vedere gli atti se non per 20 minuti! Vi sfido: dimostrate prima dei giudici che sono il corvo! Pubblicate le intercettazioni fra me ed Emiliano Fittipaldi dove gli invio un documento. O quelle fra me e Gianluigi Nuzzi dove gli consegno un foglio. Una password. Una soltanto. O uno scambio fra me e qualsiasi giornalista Italiano o estero. Forza dimostrate al mondo che ho tradito il Papa. Avete 52 ore prima del processo per tirare fuori le prove. Correte da chi vi ha dato il materiale di ieri ( per cui mi risarcirete e a caro prezzo se è materiale vero, e per cui ci rimetterete la carriera se è falso o artefatto) e fatevi dare la prova per cui sono a processo. Correte come ladri a ricettare gli atti privati e pubblicate una prova che sono il corvo. Se non ci riuscite, come accadrà, guardatevi allo specchio e iniziate a contare gli istanti che vi separano da quando un tribunale vero, con un magistrato vero, in Italia, vi condannerà a risarcirmi il danno del martirio senza prove che sto subendo a causa di chi al posto di ricordarsi di essere un giornalista e non un esecutore materiale degli ordini dei bassi fondi di un Para- Vaticano vergognosamente viscido, mi denigra e delegittima. Io sono qui e aspetto".
INQUIETANTI VISITE A CASA DI MONSIGNOR VALLEJO - Domenica 26 aprile 2015 Vallejo Balda rientra a casa e scopre che la maniglia di una porta interna è smontata. Avvisa Gianluigi Nuzzi con un messaggio: "Sono stato fuori 4 giorni. Non hanno porato via niente". Qualcuno è entrato in casa ma non ha rubato oggetti. Non è la prima volta che il monsignore riceve segnali inquietanti, come racconta il fatto quotidiano. La notte fra il 29 e il 30 marzo 2014 viene forzata la cassaforte che custodisce l'archivio di Cosea, di cui lui è segretario, la Chaoqui l'unico membro donna. Un altro episodio, poi, qualche giorno fa. Alessia Gullo, avvocato affidata d'ufficio al monsignore spagnolo, denuncia un furto nello studio e così rinuncia all'incarico (fonte Panorama).
(foto da Facebook)