Culture

Premio Strega verso i “quarti": in 22 per 12 posti. Trevi: "Non mi sorpende..."

 

LE ULTIME SUL PREMIO STREGA

 

"Basta voti via fax o telegramma allo Strega...". Petrocchi (Fondazione Bellonci) spiega le novità, "all'insegna dell'anonimato". E Mauri (Gems) commenta con una battuta: "Se si vota via web vincerà Grillo anche qui!" - Le interviste di Affaritaliani.it e i particolari

 

Strega, il gruppo Mondadori sceglie Piemme. Ma Einaudi avrebbe già un "nome forte" per il '14: Francesco Piccolo... I retroscena di Affaritaliani.it

 

Mentre fa discutere l'"autosospensione" di Emanuele Trevi dalla giuria del premio Strega, intorno al Campiello si respira un'atmosfera ben diversa. Paolo Crepet, quest'anno presidente della Giuria dei letterati del prestigioso premio veneto, parla con Affaritaliani.it dei suoi primi mesi di mandato: "In queste prime riunioni stiamo concentrando l'attenzione sui libri pubblicati dai marchi indipendenti. La produzione editoriale di queste realtà è di grandissimo livello". Crepet (che annuncia "grandi cambiamenti in arrivo...") parla anche delle differenze tra Strega e Campiello, e spiega: "Tutti sanno che allo Strega sono fortissimi i condizionamenti del grande potere editoriale... del resto un premio letterario non può discostarsi troppo dalla cultura del suo Paese, e in un'Italia dominata dalle lobby sarebbe difficile aspettarsi altro..." - L'INTERVISTA 

 

INGE FELTRINELLI HA CHIARITO LA SUA POSIZIONE SULLO STREGA, CHE AVEVA DEFINITO "UN PO' MAFIOSO" -   Inge Feltrinelli nei giorni scorsi è tornata a parlare  da Mosca con l'Ansa del premio Strega, per ribadire il suo ''affetto'' per un premio che reputa ''importante'' e precisare che le sue osservazioni riguardavano il meccanismo del pacchetto di voti in mano agli editori e piu' in generale i criteri che regolano l'ingaggio a questo premio, nell'auspicio che essi vengano rinnovati in ''modo forte'' .

 

LO SPECIALE

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di Antonio Prudenzano
su Twitter: @PrudenzanoAnton

Premio Strega 2013

Al premio Strega quest’anno resteranno male in tanti per il mancato ingresso nei “quarti di finale”. E’ inevitabile, visto che ad oggi potrebbero essere ben 22 i libri in gara, per soli 12 posti a disposizione. Le candidature ufficiali dei testi concorrenti, ciascuno presentato da due giurati, dovranno pervenire alla Fondazione Bellonci entro il 5 aprile, ma già molti nomi sono stati ufficializzati, e sui restanti manca solo il “cinguettio” dell’account Twitter della Fondazione, che da quest’anno anticipa sul social network i partecipanti.

Tra i 22 possibili autori candidati, ben 9 sono pubblicati da case editrici indipendenti romane (Fazi, in realtà, è legata al gruppo GeMS). Tantissimi gli esordienti, mentre sono solo 6 le autrici donne.

Il favorito per la vittoria finale resta Walter Siti, autore di “Resistere non serve a niente” (Rizzoli, -  presentato da  Alessandro Piperno e Domenico Starnone), che ha preferito tenersi lontano dalle polemiche che anche questa volta stanno accompagnando il premio letterario più ambito e discusso. A rappresentare il gruppo Mondadori ci sarà il marchio Piemme, con "Le colpe dei padri" di Alessandro Perissinotto, presentato da Eva Cantarella e Gian Luigi Beccaria. Per il gruppo Gems toccherà a Romana Petri, in uscita con “Figli dello stesso padre” (Longanesi). Tra i nomi più attesi, quello di Aldo Busi: “El especialista de Barcelona” (Dalai) è presentato da Alessandro Barbero e Stefano Bartezzaghi.

Marsilio (gruppo Rcs Libri) sarà allo Strega con Gaetano Cappelli, autore di “Romanzo irresistibile della mia vita vera raccontata fin quasi negli ultimi e più straordinari sviluppi” (presentato da Marina Valensise e soprattutto da Gian Arturo Ferrari).

Feltrinelli punta alla cinquina con Paolo di Paolo, autore di “Mandami tanta vita”, mentre Giunti si presenta con Simona Sparaco (“Nessuno sa di noi”).

A giocarsi l’ingresso nei “12” ci saranno quasi certamente anche Minimum Fax, che dovrebbe esserci con Paolo Cognetti (“Sofia si veste sempre di nero”), e Fandango, che punta sul debuttante Lorenzo Amurri (“Apnea”). Quindi questa volta i due marchi indipendenti romani dovrebbero essere entrambi protagonisti...

Fazi è in gara con l’esordiente Matteo Cellini (“Cate, io”), mentre saranno Paolo Sorrentino e Giovanna Botteri a presentare “Il cielo è dei potenti” (e/o) di Alessandra Fiori e Walter Pedullà e Lidia Ravera a presentare Laura Bocci (“La Seconda India”, Manni). Corre per l’ingresso nei “quarti” dello Strega anche Romano Luperini  (“L'uso della vita. Millenovecentosessantotto”, Transeuropa, presentato da Angelo Guglielmi e Raffaele Simone). Tra i candidati anche Ilaria Beltramme “La società segreta degli eretici” (Newton Compton), Giovanna Grignaffini ("Però un paese ci vuole", presentata da Umberto Eco e Raffaele La Capria), Fancesco Leto ("Suicide Tuesday", Giulio Perrone editore), Matteo Marchesini ("Atti mancati", Voland, presentato da Silvia Ronchey e Massimo Onori), Claudio Volpe (“Stringimi prima che arrivi la notte”, Renato Minore e Cesare Milanese, edizioni Anordest), Claudia Pozzo ("L'esilio dei figli", Gremese,  presentato da Maurizio Cucchi e Paolo Ruffilli) e Luigi Romolo Carrino (“Esercizi sulla madre”, Perdisa Pop). In dubbio la presenza di Fabio Izzo (“Doppio umano”, Il Foglio Letterario).

Emanuele Trevi

Abbiamo chiesto a Emanuele Trevi, critico letterario e scrittore, secondo l'anno scorso allo Strega (non senza polemiche, ovviamente), che nei giorni scorsi con il suo (polemico) annuncio della propria autosospensione della giuria del premio romano (Trevi è un Amico della Domenica dal '94) ha generato una lunga serie di commenti (qui  i dettagli sulle "forti" dichiarazioni rilasciate Trevi a Repubblica e sulle reazioni di scrittori, editori e addetti ai lavori...) se lo sorpende che ci siano comunque ben 22 editori (tra cui molti marchi indipendenti di qualità) a sperare nella visibilità garantita dal "fatidico" ingresso nei "12": "No, non mi sorprende che così tanti editori vogliano partecipare. A un libro la candidatura conviene, e poi correre allo Strega non è mica un reato... L'editore che partecipa lo fa per sostenere un libro in cui crede, e allo stesso tempo i marchi indipendenti sanno bene che vincerà un grande editore... ma fare un giro di giostra evidentemente conviene comunque. Detto questo, ho già chiarito la mia posizione. Nonostante la mia gratitudine verso lo Strega, non sono più disposto ad accettare questo sistema, che non mi somiglia e diverte più. Avrei preso la stessa decisione se anche avessi vinto".