Economia

Aspi, rumors: Cdp ingaggia F2i. Così Palermo assicura il controllo tricolore

Palermo ridisegna lo schema della compagine in cui Cdp è capofila impegnata nell'operazione Autostrade, aprendo le porte a F2i. Il motivo? Mantenere saldamente il controllo della concessionaria in mani italiane.  Lo scrive la Stampa, secondo cui l'ipotesi allo studio prevede che il 51% della newco sia controllato da Cdp e da altri fondi tricolori, mentre il restante 49% sarebbe equamente diviso fra i fondi infrastrutturali americani e australiani Blackstone e Macquarie.

Come è noto, Cdp prevedeva di acquisire l'intera quota, l'88% circa, di Aspi in mano ad Atlantia attraverso una newco di cui avrebbe avuto il 40%, mentre ai fondi Blackstone e Macquarie sarebbe andato il 30% ciascuno. La società pubblica avrebbe avuto, quindi, la guida, controllando però solo la maggioranza relativa della stessa. Un fatto che aveva fatto storcere il naso a diversi osservatori proprio per la mancanza di una maggioranza assoluta in mani italiane.

Da qui il cambio di rotta, con Cdp che sta trattando con il fondo infrastrutturale F2i guidato da Renato Ravanelli di cui la stessa Cassa è azionista. F2i è il maggiore gestore indipendente italiano di fondi infrastrutturali con asset gestiti per circa 5 miliardi di euro. L'operazione sarebbe comunque aperta ad altri fondi italiani.

Intanto ieri, su Autostrade è nuovamente intervenuto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi sul nuovo Dpcm. "Su Autostrade finora nessuno si è accorto che c'era una posizione squilibrata e un concessionario che stava guadagnando miliardi? La concessione - ha affermato il premier - era molto chiara a tutti. Siamo intervenuti, è una delle negoziazioni più difficili che ho affrontato finora. Stiamo arrivando in porto anche qui".