Assolombarda, una mostra per Brugola, la vite che ha rivoluzionato l'industria
Per la quarta edizione della mostra 'Forse non tutti sanno che...', dedicata da Assolombarda alle eccellenze del Made in Italy, l'associazione sceglie Brugola
Brugola rappresenta il quarto capitolo del progetto “Forse non tutti sanno che…”, promosso da Assolombarda con l’obiettivo di valorizzare oggetti iconici dell’industria e della cultura italiana.
Ventinove grammi di acciaio al carbonio, testa cava esagonale e gambo a torciglione. Scritto con la lettera minuscola è una vite che ha rivoluzionato l’industria italiana. Con la maiuscola è il nome di una famiglia, i Brugola, con più di 90 anni di storia e di successi alle spalle e oltre 800 tipi diversi di viti prodotte solo nello stabilimento Brugola OEB Industriale S.p.A. di Lissone, ben 8 milioni ogni giorno.
Nata come fabbrica di rondelle, anelli speciali per motori e affini, verso la fine degli anni Venti, il fondatore Egidio Brugola ebbe l’intuizione di allargare e diversificare la produzione al settore della viteria, iniziando quasi subito a fabbricare viti ad esagono incassato. Una tipologia di vite che, all’inizio del secolo, esisteva già ma nella quale Egidio Brugola credette a tal punto da incentivarne la redazione di una specifica norma di standardizzazione che lo portò anni dopo, nel 1945, a depositare un brevetto.
Nel 1926 iniziò la produzione in serie e da allora vi fu una progressiva identificazione del prodotto con il nome del suo produttore tanto che per antonomasia è conosciuta come vite Brugola. Negli anni l’azienda si posiziona su nicchie di mercato altamente qualificate, diventando una delle leader nel settore dei Fasteners. Perfino l’Apollo 11, che il 20 luglio 1969 ha portato i primi uomini sulla Luna, ha utilizzato le viti Brugola.
Nel 2011 Jody Brugola, nipote del Fondatore, inaugura la terza generazione a capo dell’azienda consolidandone il fatturato, oltre 120 milioni di euro, e realizzando uno stabilimento negli USA. Affaritaliani.it l'ha incontrato a margine della mostra 'Forse non tutti sanno che...' organizzata da Assolombarda: "Brugola è un'azienda che negli anni ha saputo innovare, partendo da un prodotto tutto sommato semplice. Nel 2018 sfioreremo 150 milioni di fatturato, 500 dipendenti se consideriamo anche le persone negli Stati Uniti. I nostri prodotti si trovano i 5 continenti. Ogni minuto viene avvitata almeno una vite brugola".
Dopo la “Schiscetta” di Caimi Brevetti, il primo numero della Gazzetta dello Sport, e i due trofei “Coppa della UEFA Champions League” e l’originale calco in gesso della “Coppa del Mondo FIFA” della G.D.E. Bertoni; da oggi fino a fine novembre, all’interno di Palazzo Gio Ponti (via Pantano 9), saranno esposte le 7 “Viti Critiche” del motore di un’automobile su cui Brugola ha specializzato la propria produzione.
“Forse non tutti sanno che…” è il titolo della mostra che si arricchisce quest'anno di una sala multimediale e multisensoriale che Assolombarda ha voluto dedicare al progetto e che è stata progettata e realizzata da Studeo group. A cominciare dall’esposizione di Brugola e per tutte quelle che seguiranno, i visitatori potranno così immergersi nella storia degli oggetti più celebri del Made in Italy, scoprendo curiosità, caratteristiche e gli aneddoti più originali dei pezzi in mostra e delle rispettive aziende.
"Vogliamo raccontare - dice ad Affaritaliani.it Carlo Bonomi, Presidente di Assolombarda - con questo progetto le eccellenze italiane. Forse non tutti sanno che la vite brugola è una di questa. Nome di una famiglia e di un prodotto che arrivato letteralmente sulla Luna e che per questo deve essere un vanto del nostro territorio".
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