Economia
Banche, Angelini: "La crisi colpirà gli istituti.Simulazioni non rassicuranti"
L'audizione di Angelini (vigilanza BankItalia) alla Commissione Banche presieduta da Carla Ruocco. La fotografia sull'erogazione dei prestiti garantiti alle Pmi
“Le banche sono imprese come le altre e verranno colpite dalla crisi questo è poco ma sicuro". Paolo Angelini, capo della vigilanza della Banca d'Italia nel corso dell'audizione in Commissione Banche presieduta dalla grillina Carla Ruocco sulla concessione della liquidità alle imprese con lo strumento della garanzia pubblica, fa un accenno anche alla situazione del settore alla luce della crisi per la pandemia. "Le simulazioni che abbiano non sono rassicuranti è evidente che una perdita di Pil che sia del 9% o più elevata non potrà non incidere sulle imprese e a catena sulle banche va ricordato che queste ultime sono imprese di mercato".
Le parole del capo della Vigilanza di Via Nazionale arrivano mentre non tutti gli istituti italiani in sede di trimestrale hanno assunto lo stesso atteggiamento prudenziale sul costo del rischio e sugli accantonamenti da fare nel corso dell’anno per fronteggiare l’aumento dei crediti problematici e mentre la Bce ha allo studio una “bad bank” europea nella quale far confluire le sofferenze accumulate in questa fase di crisi acuta (che però non è sfociata in una crisi finanziaria, finora) e di cui potrebbero beneficiare soprattutto i gruppi tedeschi per ripulire i bilanci dai crediti tossici.
A Francoforte si lavora da tempo per definire soluzioni tampone in caso di aggravamento bancario, anche se il responsabile della vigilanza comunitaria Andrea Enria ha spiegato che parlare adesso di una società di gestione degli asset bancari “è prematuro” ma se le sofferenze aumentassero in misura preoccupante “potrebbe esserci spazio per misure aggiuntive”. Sui prestiti garantiti dallo Stato nell’erogazione della liquidità alle imprese, Angelini ha rivelato poi che la Banca d'Italia ha inviato "una comunicazione a un gruppo di banche che presentano un numero di erogazioni" di prestiti garantiti "in rapporto alle richieste ricevute inferiore al valore mediano del sistema" dove chiede "di attivarsi rapidamente per rimuovere eventuali cause di ritardo imputabili a loro carenze”.
"Nella lettera chiediamo informazioni sulle cause dei ritardi, pur sottolineando la loro piena autonomia nella decisione di concedere o meno i finanziamenti". Dalle prime evidenze, ha spiegato Angelini, i ritardi "non sono legati al capitale o alla liquidita'" delle banche ma a una serie di fattori temporanei quali l'organizzazione, l'elevato numero di domande, le norme e le difficoltà della pandemia. Le più lente nell'erogazione della liquidita' garantita dal decreto imprese di aprile convertito da poco in legge sono state le banche piu' piccole.
"Lo stesso vale per i tassi interesse che sono leggermente piu' alti”, ha spiegato Angelini che però ha avvertito che bisogna essere cauti nel giudizio e ricordare che "le banche piu' piccole tendenzialmente affidano le imprese piu' piccole che sono tendenzialmente piu' rischiose o pagano un premio sul fronte del costo del credito piu' elevato". Per l'esponente della Banca d'Italia quindi cautela ma l'osservazione che sono state finora piu' lente resta.
Riguardo ad una presunta lentezza delle banche di credito cooperativo, Angelini ha nota che "anche dentro al credito cooperativo c'e' stata una eterogeneita' di comportamenti, in un caso un servicer e' andato in sofferenza e ha creato un collo di bottiglia" ha spiegato senza specificare a quale dei due gruppi cooperativi, Iccrea o Ccb, facesse riferimento.
"Ci sono ancora tensioni tra i singoli intermediari”, ha spiegato Angelini "allo scorso 29 maggio c'erano ancora dieci banche su cento che erogavano meno del 20% delle richieste di credito" da parte delle imprese. Alla fine, comunque, il credito garantito alle Pmi, "meccanismo complesso, si e' messo in moto". Tra il 15 e il 29 maggio,”c'e' stato un forte recupero e la percentuale di erogazione e' salita dal 33 al 61%”. Secondo l'esponente della Banca d'Italia il giudizio va espresso con cautela perche' "la sabbia negli ingranaggi e' ancora presente".
Dal cruscotto della Banca d'Italia si è notato "un giudizio positivo per l'andamento delle moratorie e qualche problema in piu' per la Gasparrini" ossia le richieste di moratorie per i mutui alle famiglie. Le banche ha spiegato ancora Angelini hanno segnalato dei problemi di blocco informatico da parte di Consap "che in un giorno ha ricevuto un numero di domande superiore a quelle di un intero anno". Problemi poi superati da Consap con un ampliamento di organico e un potenziamento informatico.
Il responsabile della Banca d'Italia ha aggiunto che dopo la conversione del decreto liquidita' "e' molto probabile" che si saranno nuovi rallentamenti: "cambiando i parametri la macchina si deve mettere in moto". Per Angelini, tuttavia, "i rallentamenti, seppure ci saranno non saranno della dimensione di quelli di maggio". Secondo Angelini gli emendamenti adottati hanno degli indubbi vantaggi ma in ogni caso la Banca d'Italia si aspetta che "una certa eterogeneita'" nelle erogazioni da parte delle banche "possa rimanere".