Economia

Banco-Bper, trattative avanti tutta. Castagna chiude sugli esuberi

di Andrea Deugeni

Procedono i lavori per la creazione della seconda banca italiana. Entro il 31 dicembre poi BancoBpm punta a chiudere l'accordo sugli esuberi con i sindacati

Le trattative con Bper stanno andando avanti, stiamo lavorando”, rivela ad Affaritaliani.it una fonte interna a BancoBpm sul capitolo consolidamento bancario che interessa il terzo gruppo italiano che diventerebbe così la seconda banca italiana, dopo Intesa-Sanpaolo e superando UniCredit, in quanto a presenza sul territorio. Giuseppe Castagna dunque pare procedere spedito sulla strada del risiko del credito che da Piazza Meda porta a Modena, sede della Banca Popolare dell’Emilia Romagna.

Sono tre gli elementi del puzzle che secondo qualcuno potrebbe portare le due banche ad un annuncio al termine nel primo trimestre del prossimo anno, quando cioè i lavori del processo di annessione dei 630 sportelli ex Intesa-Ubi da parte di Alessandro Vandelli, il Ceo di Bper, saranno stati avviati su un binario in cui i protocolli procederanno da soli.

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Oltre alla conferma dei lavori in corso per quanto riguarda l'M&A fra due gruppi circa di pari-stazza, sempre secondo quanto quanto risulta, Castagna intende chiudere entro il 31 dicembre l'operazione sul taglio dei costi, annunciato a inizio dicembre, quando Piazza Meda ha comunicato che intende chiudere 300 filiali (in cui lavorano circa 800 bancari), mettendo fuori perimetro 1.500 lavoratori, 400 in più rispetto ai 1.100 esuberi annunciati a marzo di quest’anno.

In base al processo di dimagrimento del personale, a regime BancoBpm conterà poco meno di 21 mila dipendenti, risultato appunto di 1.500 uscite dal totale di 21.700 dipendenti, uscite volontarie (in base al possesso dei requisiti pensionistici) a cui secondo gli accordi sindacali per l’adesione al fondo esuberi di settore verranno fatte 750 assunzioni di giovani (nella misura di uno a due), ma con entry level salary molto più basso rispetto alla media interna del costo del lavoro.

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I risparmi dall’operazione sul personale, secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, saranno elevati visto che in BancoBpm dei 2.800 potenziali aderenti al fondo esuberi (con i requisiti per la pensione nei prossimi 5 anni), fra 76 dirigenti che guadagnano circa 100 mila euro annui e oltre 1.410 quadri direttivi (concentrati nelle sedi di Milano, Lodi, Novara, Verona e Roma), oltre la metà appartiene al top&middle management (gli altri 1.300 sono impiegati). Messo a punto il dimagrimento sul costo del lavoro, con l’annuncio di ieri sera di voler esercitare l’opzione per l'acquisto del 65% delle vecchia joint venture assicurativa su Vera Vita e Vera Assicurazioni con la veronese Cattolica, di fatto Castagna, facilitato anche in questa mossa dall’uscita del vecchio presidente del Banco e link con il mondo scaligero Carlo Fratta Pasini, lascia il campo libero alla sigla di un nuovo accordo di bancassurance.

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Con chi? E qui, oltre al mercato, fonti in piazza Meda definiscono l’operazione come prodromica alla fusione con Bper: mettere fuori dalla porta Cattolica Assicurazioni significa infatti preparare la strada per prendere come partner assicurativo quell’UnipolSai di Carlo Cimbri che, come primo azionista di peso con il 18,9% del capitale nella banca emiliana, ha benedetto le nozze della superbanca del Nord. Isituto che, con 3030 filiali e oltre 41 mila dipendenti concentrati nell’area più ricca del Paese, in primis in Lombardia, muoverà scacco a UniCredit.

@andreadeugeni