Economia

Borsa, in rialzo spread tra Btp-Bund. Le voci di privatizzazione affossano Mps

di Redazione Economia

L'accendersi dei riflettori sulla privatizzazione di Mps, tema sul quale la maggioranza di governo appare tutt'altro che granitica, pesa in Borsa sul titolo

Per Intermonte "le diverse ipotesi sulla privatizzazione" restano "aperte", dalla "suddivisione delle attività di Mps" all' "eventuale fusione con Banco Bpm" fino alla "riduzione graduale della partecipazione vendendo sul mercato pacchetti azionari". "A nostro avviso - è l'opionione di Mediobanca Securities - avrebbe senso tenere il controllo di Mps per indirizzare i futuri sviluppi nell'M&A e massimizzare il premio di controllo, che potrebbe lasciare spazio a 400 milioni di introiti dal collocamento di una quota del 13%".

Deutsche Bank non vede di buon occhio la strada dei collocamenti sul mercato, considerata "la terza migliore opzione per il Mef, in quanto difficilmente faciliterebbe l'uscita completa mentre avverrebbe probabilmente a uno sconto significativo rispetto agli attuali prezzi di mercato”, ed inoltre porterebbe, anche con piccole vendite, a "una perdita del controllo dell'assemblea straordinaria "riducendo la capacità di influenzare le altre decisioni strategiche", tra cui "la fusione con un'altra banca a determinate condizioni".

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Una "business combination" rappresenta perciò "l'opzione più probabile": non tanto con Banco Bpm, "improbabile perché il Mef avrebbe una quota più piccola (21%) in un'entità molto più grande diventando il primo azionista della seconda banca in Italia", quanto piuttosto con Unicredit. Ma perché ciò avvenga servirebbe che il Mef crei "le condizioni" per invogliare Andrea Orcel a riaffacciarsi sul dossier reintroducendo "la possibilità di convertire le Dta (3 miliardi nel caso di Mps). Le difficoltà di bilancio dell'Italia, accentuate dal rallentamento della crescita, spingono Kepler Cheuvreux a ritenere che "la vendita di quote di società quotate controllate dallo Stato abbia adesso più chance". "Il governo si focalizzerà probabilmente su Mps e Poste piuttosto che" su Enel ed Eni o Leonardo - alla luce dell'"importanza strategica" dei settori energetico e della difesa - anche se "il timing resta incerto".

Tornando all'andamento dei titoli, sul listino è continuato il buon momento di Tim (+3,46%) dopo che dal Forum di Cernobbio è venuta la conferma dell'intenzione del governo di proseguire sulla strada della cessione della rete. Nel settore Bpm -1,23%, Bper -1,12%. In campo finanziario bene Fineco (+2,07%). Nell'industria su Cnh (+0,90%) e Pirelli (+0,93%), Stm a -0,08%.