Economia

Bper, Montani nuovo Ceo per l'M&A. Rumors: Cimbri accelera con il Banco

di Andrea Deugeni

Le manovre per la creazione del terzo polo bancario con 300 miliardi di attivi

Dopo Pietro Ferrari, il presidente, anche il Ceo Alessandro Vandelli è in uscita da Bper. Gruppo di cui aveva assunto la guida nell’aprile del 2014. Dopo l’incontro con il plenipotenziario di Piazza Meda Giuseppe Castagna, Carlo Cimbri fa la prima mossa concreta sul risiko bancario che da Modena ora sembra sterzare con decisione verso la Madonnina.

Alessandro Vandelli AD BPER Banca
Il Ceo di Bper Alessandro Vandelli

A sorpresa infatti la compagnia di Via Stalingrado, prima azionista in Bper con il 18,9%, ha annunciato che presenterà una lista per il rinnovo del consiglio di amministrazione in scadenza con l'assemblea del prossimo 21 aprile che "non conterrà alcun esponente” dell'attuale board. Lista, di "al massimo" sette candidati in totale discontinuità che includerà il nome di Piero Luigi Montani, banchiere di lunga esperienza, già amministratore delegato di Antonveneta, Bpm e Carige. Banchiere che, essendo Cimbri il dominus nell’azionariato del gruppo modenese, andrà a raccogliere l’eredità del 62enne Vandelli e a cui toccherà traghettare Bper,  digerita l’operazione sportelli ex Ubi, nella grande fase del consolidamento bancario.

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Il Ceo del Banco Bpm Giuseppe Castagna

A questo punto, dopo il faccia a faccia con Castagna messo probabilmente al corrente da Cimbri degli imminenti cambiamenti nella governance di Bper, la rimozione di Vandelli (i cui desiderata, si vociferava, portassero invece più verso la Popolare di Sondrio per quanto riguarda l'M&A) proietta il gruppo modenese verso la creazione del terzo polo bancario (300 miliardi di attivi) con il Banco Bpm, public company con l’esigenza di accelerare verso una fusione per non finire preda, al netto del golden power di Chigi, di appetiti stranieri (come sta accadendo per il Creval sotto Opa dei francesi dell’Agricole) o di UniCredit dove in meno di un mese s’insedierà un Andrea Orcel desideroso di riportare il gruppo ai livelli del competitor Intesa-Sanpaolo. Campione nazionale che ormai capitalizza più del doppio di Piazza Gae Aulenti (45 miliardi circa contro 21).

A inizio mese, la quadra trovata fra Castagna (che a questo punto si candiderebbe a restare in sella come Ceo, essendo alla guida della banca più grande delle due destinate al merger) e Cattolica Assicurazioni sulla finestra di uscita del Banco dall’alleanza con la compagnia veronese dal 1° gennaio 2023 agevolerebbe ulteriormente una fusione con Modena: il primo socio e partner industriale Unipol avrebbe infatti interesse alla distribuzione delle polizze nella rete del gruppo di Piazza Meda. Assieme al fatto che Montani già conosce Bpm, è un secondo indizio che chiude il cerchio del risiko Milano-Modena.

@andreadeugeni