Economia
Fenice, Chiara Ferragni tenta di rialzarsi ma la cura costa cara: tagli al personale per alleggerire i costi
Le buonuscite per alleggerire i costi. Nel 2023 c'erano 27 dipendenti, ora...


Chiara Ferragni

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Chiara Ferragni, risollevare la sua società costa caro: ecco il perché
Chiara Ferragni cerca faticosamente di rialzarsi dopo l'inchiesta denominata pandoro-gate che l'ha travolta. Ma per risanare i conti della sua società sono serviti interventi drastici, compresi un importante aumento di capitale e anche tagli al personale. Lo si legge in un articolo di Open che spiega che l'assemblea dei soci di Fenice Srl, la società che detiene i marchi dell’imprenditrice Chiara Ferragni, ha approvato nei giorni scorsi un importante aumento di capitale da 6,4 milioni di euro. La decisione è stata presa per far fronte alle difficoltà finanziarie accumulate negli ultimi due anni, per rilanciare l’azienda e permettere alla società di "proseguire con successo la propria attività". Ma la cura imposta al gruppo ha portato anche a tagli del personale dipendente della società.
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Si tratta di interventi drastici, visto che, stando a quanto si legge nel doppio bilancio presentato, relativo al 2023 e al 2024, sono stati impiegati 210 mila euro in scivoli per l’uscita del personale. Nel 2023 si contavano 27 dipendenti, ma adesso l'organico è stato notevolmente ridotto, lo si evince dai soldi messi a bilancio per favorire le uscite. Oltre all’aumento di capitale, l’assemblea ha approvato anche il bilancio e lo stato patrimoniale, mettendo così le basi per un piano di rilancio guidato dall’attuale amministratore unico Claudio Calabi, in carica da novembre.