Economia
Commissione banche, Il figlio dipendente in PopBari. Ma Lannutti va avanti
La presidenza della bicamerale sul credito. Il Pd attacca sul conflitto d'interesse del senatore grillino
Non bastavano le polemiche per la condivisione di un post antisemita sui Protocolli dei Savi di Sion. Frasi mal interpretate, fa sapere il diretto interessato, a creare qualche problema alla corsa alla presidenza della commissione bicamerale sulle banche al senatore grillino Elio Lannutti. Ora spunta un conflitto d’interesse ovvero il lavoro di suo figlio Alessio all'Ufficio Enti della sede romana della Banca Popolare di Bari, l’istituto in crisi al centro di un salvataggio da parte dello Stato. Il Pd infatti, contrario alla sua candidatura, è tornato all’attacco consigliandosi di ritirarsi spontaneamente per non creare imbarazzi nella maggioranza.
Lannutti, però, forte del sostegno di Luigi Di Maio e di parti del M5S (c’è un’altra parte dei grillini che invece vorrebbe il presidente della Commissione Finanze della Camera Carla Ruocco o la senatrice Laura Bottici o, ancora, l’onorevole Raphael Raduzzi) non ha intenzione di mettere da parte la propria candidatura. "Io non mi sfilo da un bel niente. E nessuno mi ha chiesto un passo indietro”, ha spiegato infatti Lannutti.
"Uno degli estimatori dei Protocolli Savi anziani di Sion, un testo antisemita falso diffuso dalla polizia segreta zarista all'inizio del '900, nella Germania del Terzo Reich fu proprio Hitler citandoli nel Mein Kampf. Tralascio gli altri estimatori da Hamas all'estrema destra. Poi e' arrivato il senatore Elio Lannutti del M5S che di quel testo falso e immondo ha ripubblicato su Twitter le teorie che stavano nel secolo scorso anche alla base del progetto che porto' alla Shoah. Delle due l'una, o vale ormai tutto e la storia e' un inutile orpello, oppure Luigi Di Maio devi dichiarare nero su bianco che uno cosi' il presidente della commissione Banche non lo puo' fare. Sicuramente non avra' i nostri voti”, ha tuonato sul tema Emanuele Fiano, della presidenza del Gruppo Pd alla Camera.
Anche Alessia Morani, sottosegretaria pd allo Sviluppo economico, ribadisce su Twitter ha chiesto al senatore grillino di “ritirare la sua candidatura per la presidenza della commissione banche. Mi auguro che abbia la sensibilità di togliere la maggioranza da questo grande, gigantesco imbarazzo".