Economia

Confindustria, cartellini gialli: faro su Illy, Orsini e Mattioli

Andrea Deugeni

Colpo di scena nella corsa alla presidenza della confederazione degli imprenditori

Cartellini gialli in Confindustria nella partita per la presidenza? Parrebbe di sì. Il richiamo dei probiviri di Viale dell’Astronomia al rigoroso rispetto delle regole dello Statuto dell’associazione degli imprenditori è già scattato per il numero uno di Confindustria Piemonte Fabio Ravanelli, dopo il suo endorsement del 18 dicembre in favore dell’aspirante candidata Licia Mattioli. Parole spese per supportare anzitempo una corsa che formalmente partirà solo dopo il 23 gennaio con la scelta dei saggi da parte del Consiglio generale.

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Andrea Illy

Ora, secondo quanto rivela ad Affaritaliani.it una fonte interna al comitato etico di Confindustria, martedì 14 il consiglio, oltre a quello della lista dei saggi, affronterà anche il tema delle tre interviste rilasciate al Corriere della Sera da Andrea Illy, Emanuele Orsini e Mattioli e intavolerà una discussione che potrebbe portare al deferimento degli interessati ai probiviri.

Gli interessati non hanno formalmente ammesso il loro attivismo e la loro disponibilità a candidarsi per il dopo-Boccia (ormai è un segreto di Pulcinella), ma non è passata inosservata la forma e la tempistica delle loro uscite. 

Lo statuto di Confindustria prevede delle procedure ben precise per l’individuazione, ogni quattro anni, del nuovo presidente. Regole per cui Viale dell’Astronomia predica il massimo rispetto per salvaguardare l’immagine di una confederazione che rappresenta oltre 150 mila imprese nazionali, norme fra cui spicca il silenzio degli associati che intendono correre per la presidenza prima della presentazione delle autocandidature. Uno step in agenda dopo il 23 gennaio.

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Emanuele Orsini

Già a inizio dicembre per richiamare tutti i potenziali candidati al vecchio british low profile, la Confindustria aveva inviato una lettera a tutti i presidenti di Sistema in cui si ricordava agli associati i comportamenti da tenere in occasione di quello che la stessa missiva definiva come il “passaggio organizzativo interno più rilevante” nella vita della confederazione. Lettera che a quanto pare non ha sortito gli effetti sperati e che spingerà nuovamente il comitato etico e i probiviri, a cui spetta poi la decisione effettiva sulle sanzioni da applicare, a riaprire il file della conformità delle singole condotte rispetto allo statuto. Un codice interno che dopo la riforma Pesenti del 2014 è stato nuovamente cambiato due anni fa.

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Fabio Ravanelli e Licia Mattioli

Secondo altre fonti, già domani, in attesa della riunione del comitato etico, potrebbe partire una seconda lettera a tutte le Territoriali e Categoriali aderenti al sistema Confindustria con un decalogo esplicito sui comportamenti da tenere in questa fase.

Le velleità sono tante, ma, visto che la posta in gioco è alta, i probiviri di Viale dell’Astronomia non si faranno pregare per far scattare la reprimenda.

@andreadeugeni