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Economia
Crisi coronavirus, Confcommercio: aumentano le denunce di estorsioni-usura

Crisi coronavirus, Confcommercio: aumentano le denunce di estorsioni-usura

Carenza di liquidita' e calo dei consumi hanno rappresentato il principale ostacolo all'attivita' di impresa durante l'emergenza sanitaria, ma c'e' anche un 11% di imprese che indica nella criminalita' un ulteriore, pericoloso ostacolo allo svolgimento della propria attivita'. In particolare, circa il 10% degli imprenditori, in questo periodo, risulta esposto all'usura o a tentativi di appropriazione 'anomala' dell'azienda, ma la percentuale cresce fino a quasi il 20% per quegli imprenditori che sono molto preoccupati per il verificarsi di questi fenomeni nel proprio quartiere o nella zona della propria attivita'; i due terzi delle imprese giudicano comunque efficaci le azioni di contrasto delle forze dell'ordine e della magistratura e ritengono fondamentale ricorrere alla denuncia, ma ancora oggi quasi 1 impresa su 3, di fronte a questi fenomeni criminali, non sa cosa fare. Questi, in sintesi, i principali risultati che emergono da un'indagine sull'infiltrazione della criminalita' organizzata nelle imprese del commercio e della ristorazione durante e dopo il lockdown realizzata da Confcommercio in collaborazione con Format research. 

Confcommercio, allarme crisi coronavirus: la malavita tenta di prendersi le imprese

Il 13,1% dei ristoratori e dei proprietari di bar dichiara di avere sentito personalmente notizie di pressioni usuraie su imprese del proprio settore e della propria zona. Come nel caso dell'usura, gli imprenditori impegnati nella ristorazione o nella gestione di un bar mostrano un'accentuazione significativa nell'autodichiarazione di conoscenza di notizie di tentativi criminali attraverso canali personali: la conoscenza in questo settore raggiunge il 14,5%. Sintetizzando le risposte sui due fenomeni, il risultato robusto che si ottiene e' che una frazione prossima al 10% degli imprenditori appare esposta a pressioni della criminalita', almeno per quanto riguarda i due specifici temi dell'acquisizione anomala dell'attivita' e del prestito a usura. Il 60% circa degli intervistati ritiene che l'imprenditore che si trova alle prese con i fenomeni criminali dell'usura e del tentativo della malavita di impadronirsi delle imprese deve denunciare subito alle forze dell'ordine o comunque alla magistratura il reato del quale e' rimasto vittima. Il 33% delle risposte indica un'assenza di strategie rispetto alle pressioni criminali e solo un'esigua minoranza appare completamente sfiduciata.

Il 67,4% delle imprese intervistate ritiene, comunque, "molto" o "abbastanza" efficace l'azione delle forze dell'ordine e della magistratura, per contrastare l'azione della criminalita' contro le imprese e il 66% ritiene "molto" o "abbastanza" efficaci le diverse forme di collaborazione in atto tra autorita' centrali e locali, forze dell'ordine e magistratura da una parte e Associazioni di categoria degli imprenditori e altre forze della societa' civile dall'altra per contrastare l'azione della criminalita' ai danni delle imprese. "La crisi economica ha una zona d'ombra dove rischia di rafforzarsi la criminalita'. Le nostre imprese in difficolta' denunciano sempre piu' spesso usura, estorsioni e acquisizioni illecite. Abbiamo fiducia nella magistratura e nelle forze dell'ordine e, insieme, e' necessaria piu' rapidita' per far giungere i sostegni previsti dal decreto rilancio alle aziende e irrobustirli. Solo cosi' si combatte la criminalita' e si ricostruisce un'economia sana", sottolinea il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli. 

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