De Benedetti tiene duro su Persidera. Gedi, calo senza fine delle copie
Se vorranno concludere l’affare Rai Way o Isquared dovranno migliorare l’offerta, o rinunciare ai multiplex. Anche Tim non ha più fretta di vendere
Gedi ancora in evidenza a Piazza Affari, dove il titolo chiude la seduta regolare in rialzo di oltre il 4,2% a 39,3 centesimi di euro, dopo aver toccato più volte nel corso della giornata la soglia dei 40 centesimi per azione. Con quella odierna il guadagno di Gedi nelle ultime 5 sedute di borsa supera così il 15%, mentre la perdita rispetto a 12 mesi fa si riduce a poco più del 45%. A giustificare il ritrovato interesse degli investitori per il gruppo editoriale è il riaccendersi della gara per Persidera, operatore di rete nazionale di cui Telecom Italia possiede il 70% e Gedi il restante 30%.
Una prima offerta per la società dei multiplex era stata avanzata la scorsa primavera da Rai Way in tandem col fondo F2i, ma era stata bocciata senza appello proprio da Gedi. Il gruppo che fa capo per il 43% a Cir (gruppo De Benedetti), per poco meno del 7% alla Giovanni Agnelli e per il 5% a testa a Giacaranda Maria Caracciolo Di Melito Falck (figlia adottiva ed erede di Carlo Caracciolo, già cognato di Giovanni Agnelli ed editore di L’Espresso-Repubblica) e a Carlo Perrone (fino al 2014 proprietario del Secolo XIX, poi fusasi con La Stampa di proprietà degli Agnelli nella Italiana Editrice, a sua volta confluita in Gedi nel 2017), ha in bilancio la sua partecipazione a 105 milioni, sulla base di una valorizzazione del 100% di Persidera di 350 milioni.
L’offerta Rai Way-F2i si era fermata 100 milioni al di sotto (250 milioni per il 100% di Persidera), cosa che avrebbe comportato una minusvalenza pro quota di 30 milioni per Gedi. Ora Rai Way sembra aver proposto una cifra sempre attorno ai 250 milioni, ma per la sola infrastruttura, dunque esclusi i multiplex per i quali Rai Way ha già raggiunto il tetto stabilito dalla legge e che potrebbero essere ceduti a parte. Accanto all’offerta di Rai Way sarebbe ancora in gara anche una proposta del fondo americano Isquared che per l’intero asset offrirebbe attorno ai 280-300 milioni.
Visto che nel frattempo in Telecom Italia, dopo il “blitz” del fondo attivista Elliot Management, è cambiata la governance e dunque sono venuti meno gli impegni presi da Vivendi (all’epoca socio che esercitava il controllo di fatto su Telecom Italia) con l’Antitrust Ue per cedere i multiplex, che così potrebbero o rimanere in piancia a Telecom Italia e a Gedi, o anche venire ceduti separatamente nel caso di un’offerta interessante.
(Segue...)
Commenti