Economia

Draghi: "Ripresa debole. La Bce interviene a marzo"

Quantitative easing fase tre, si parte a marzo. Davanti al Parlamento Ue riunione in sessione plenaria a Strasburgo, il presidente della Bce Mario Draghi ha confermato quanto lasciato inturire al termine del Consiglio direttivo di due settimane fa e cioè che l'Eurotower rivedrà la propria politica monetaria nella prossima riunione di marzo. "Il contesto economico è cambiato rispetto al nostro ultimo incontro di inizio dicembre. Le stime sull'inflazione si sono ridotte all'1,6% per il 2017 e la ripresa è debole, sostenuta soprattutto dalla domanda interna".

Per questo motivo la Bce ritiene necessario rivedere la propria "politica monetaria durato il prossimo incontro di inizio marzo, quando saranno disponibili per nuove proiezioni macroeconomiche". Davanti al Parlamento europeo, Draghi ha difeso le politiche della Bce perché "stanno funzionando, senza interventi la ripresa sarebbe più bassa. Vogliamo mantenerla lungo il suo percorso, ma all'orizzonte ci sono molti rischi. Soprattutto a livello di sistema finanziario, di tensioni geopolitiche e poi resta il tema delle politiche economiche e fiscali degli Stati membri".

In particolare a preoccupare Draghi è l'incertezza che circonda il "progetto europeo. Una soluzione che scongiurasse le Brexit tenendo il Regno Unito ancorato all'Unione europeo e contemporaneamente permettesse una maggior integrazione della zona euro aumenterebbe la sicurezza. D'altra parte l'architettura dell'Unione economica e monetaria è rimasta incompiuta. Troppo spesso cittadini e mercati ci credono incapaci di agire congiuntamente in uno spirito di responsabilità comune: noi dobbiamo dimostrargli che sbagliano".