Economia
Generali esce dall'Olanda. Venduta Generali Nederland per 143 milioni
Il Ceo Donnet accelera sulle dismissioni delle controllate non profittevoli della prima compagnia assicurativa italiana. Attesa ora la vendita degli asset belgi
di Andrea Deugeni
@andreadeugeni
Dopo Panama, Colombia, Liechtenstein e Guatemala, le Assicurazioni Generali procedono spedite nel proprio piano di dismissione di asset non core, piano annunciato solo poco più di nove mesi fa e con cui il group Ceo Philippe Donnet si è prefisso l'obiettivo d'incassare un miliardo di euro entro la fine del 2018. Risorse preziose da reinvestire nella crescita della compagnia e da impiegare nei mercati più profittevoli per garantire il target di 5 miliardi di dividendi a fine piano confermato dal manager a Londra lo scorso novembre.
Con un corrispettivo inferiore rispetto alle voci circolate nelle settimane scorse che parlavano di un possibile incasso di 300 milioni di euro, le Generali assistite dagli advisor Bnp Paribas e Kpmg hanno venduto la controllata Generali Nederland per 143 milioni di euro a Asr Verzekeringen, una delle principali compagnie assicurative nei Paesi Bassi che l'ha spuntata su Vivat, compagnia specializzata che recentemente aveva portato a termine un aumento di capitale di 650 milioni proprio al servizio di eventuali acquisizioni e anche su Rga, Reinsurance group of America, riassicuratore a stelle e strisce specializzato in particolare nel settore Vita e Salute.
L'acquisto di Generali Netherland, compagnia che opera sia nel settore Danni sia in quello Vita, con circa 360 milioni di premi e il cui closing (sottoposto al via libera delle autorità competenti) avverrà entro il primo semestre del prossimo anno, rappresenta un colpo per Asr che riuscirà così ad aumetare la presa sul Paese d'origine. Mentre per Generali, oltre a un miglioramento stimato del Regulatory Solvency II Ratio di circa 1,6 punti percentuali, significa un passo decisivo nel maxi piano di dismissioni affidato da Donnet all'ex Axa Frederic de Courtois, group Ceo Global Business Lines, che ha compilato una lista di 13-15 Paesi da cui uscire e che sono un mix di Paesi emergenti e mercati maturi dove Generali non è riuscita a raggiungere una dimensione adeguata per creare un business profittevole (come indicazione è stato dato il posizionamento nei primi 5 posti del ranking del mercato nazionale).
Nell'esercizio 2016 il contributo della controllata olandese al risultato operativo di gruppo è stato solamente di circa 9 milioni di euro. Da qui la decisione di metterla in vendita. Fino ad ora le Generali hanno incassato oltre 170 milioni di euro dai riassetti conclusi nei mesi scorsi che hanno coinvolto quattro Paesi, a cui si aggiungono ora i 143 milioni dell'Olanda. Un bottino di 313 milioni di euro che corrisponde a circa un terzo del target. Somma a cui si aggiungeranno i circa 500-600 milioni (sono i rumors) delle dismissioni in Belgio, deal curato dall'advisor Deutsche Bank alle battute finali per cui sarebbero in corsa il colosso tedesco delle polizze Allianz, Baloise e il fondo di private equity Cinven.
Secondo le indiscrezioni, però, alcune offerte riguarderebbero però solo una parte degli asset mentre Trieste sarebbe interessata a cedere tutte le attività belghe in blocco (il quadro sarà più chiaro la prossima settimana, quando dovrebbe alzarsi il velo sulle offerte ricevute dagli advisor).
Insomma, con il Belgio Donnet sfiorerebbe anzitempo il raggiungimento dell'obiettivo, un target che de Courtois, nel commentare il deal, si è detto "certo" di centrare. Fra le controllate recentemente messe in vendita, ci sarebbe anche quella che opera in Portogallo, Paese in cui Generali è presente dal 1942 e dove il gruppo ha a oggi una piccoloa quota di mercato di poco più del 3%, con quasi 200 milioni di euro di premi assicurativi. Anche su questo dossier pare che il leader delle polizze Allianz abbia messo gli occhi.
Potrebbero uscire dal perimetro del Leone anche le compagnie operative in Irlanda, Belgio e Grecia. Non solo, secondo le indiscrezioni, Generali potrebbe valutare la valorizzazione delle attività in Tunisia, negli Emirati Arabi e nell’isola di Guernsey. Allo stesso modo, in Asia, tra le aree di minor interesse ci sarebbero le Filippine. Mentre in Sud America sarebbe sotto osservazione anche la compagnie operativa in Ecuador. Le attività che verranno dismesse valgono meno dell’1% del risultato operativo di gruppo e soprattutto hanno un Roe inferiore al 5% quando a livello di holding Generali esprime una redditività sull’equity superiore al 12%.
La notizia della vendita di Generali Nederland è stata accolta in maniera tiepida dalla Borsa, in una seduta però complessivamente debole di Piazza Affari che risente dei buoni rialzi dei giorni scorsi.