La Philip Morris sbarca in Valsamoggia
Al taglio del nastro, a Valsamoggia, nel bolognese, presente tutto il management della multinazionale del tabacco
"Siamo orgogliosi di ospitare tante multinazionali, che scelgono il nostro Paese per la qualità, il lavoro e la vita che sono rappresentate nel made in Italy". Con queste parole il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha partecipato alla cerimonia di inaugurazione del nuovo stabilimento per la produzione di prodotti a potenziale rischio ridotto di Philip Morris. Al taglio del nastro, a Valsamoggia, nel bolognese, presente tutto il management della multinazionale del tabacco. "Questo è il punto di partenza per un epocale miglioramento nelle abitudine e nella vita di milioni di persone in tutto il mondo" ha detto il ceo Andrè Calantzopoulos. Il nuovo polo produttivo è il frutto di un investimento pianificato di circa 500 milioni di euro per la costruzione e l'equipaggiamento dello stabilimento di Valsamoggia e dell'impianto pilota di Zola Predosa. Il sito produttivo impiega attualmente oltre 300 persone e, a pieno regime, arriverà ad occuparne fino a 600. Costruito nell'area industriale di Crespellano, il sito è il primo al mondo per la produzione su larga scala di "HeatSticks" per iQOS, le ricariche di tabacco per i prodotti a potenziale rischio ridotto che l'azienda sta già commercializzando. "La nostra ambizione è quella di guidare un cambiamento su larga scala per assicurare che i prodotti a potenziale rischio ridotto sostituiscano in via definitiva le sigarette con l'obiettivo ultimo di ridurre significativamente i rischi per i fumatori adulti - ha spiegato il ceo di Philip Morris International, André Calantzopoulos -. Questa fabbrica è il primo passo verso un cambio di paradigma del nostro settore". Le attività di ricerca di Philip Morris per accertare il potenziale rischio ridotto rispetto al fumo di sigaretta sono in una fase avanzata. Ogni possibile conclusione sulla riduzione del rischio, come ha spiegato Calantzopoulos nel suo saluto, sarà basata sulla totalità delle evidenze raccolte. L'azienda impiega oltre 300 scienziati da tutto il mondo per sviluppare questi prodotti e condurre approfondite ricerche per verificare la riduzione del danno da fumo. La ricerca mutua i metodi di valutazione impiegati nell'industria farmaceutica e si allinea agli standard utilizzati dalla Food and Drug Administration (Fda) americana per i Prodotti del Tabacco a Rischio Modificato (Mrtp). Lo stabilimento di Crespellano è stato realizzato in un'area di circa 310.000 metri quadrati, di cui 90.000 occupati da edifici, e rappresenta lo stato dell'arte nelle tecnologie di produzione a livello mondiale. Per la sua realizzazione sono state circa 450 le persone attive ogni giorno in cantiere e oltre 200 le imprese coinvolte, per la maggior parte italiane. "E' un giorno storico per tutti noi - ha dichiarato Eugenio Sidoli, presidente e amministratore delegato di Philip Morris Italia -. Questo investimento è il frutto del know-how e dell'eccellenza operativa sviluppati nel nostro stabilimento di Zola Predosa e, più in generale, sul territorio bolognese. Un'occasione per l'Italia e per questa terra che ci ha accolto con entusiasmo e partecipazione". A pieno regime l'impianto produrrà inizialmente 30 miliardi di 'HeatStick' all'anno e servirà a soddisfare la domanda internazionale dei Paesi dove iQOS è commercializzato. Inizialmente lanciato a Milano e Nagoya (Giappone), il nuovo dispositivo di Philip Morris è oggi disponibile in Italia, Giappone, Svizzera, Russia, Germania, Portogallo, Romania, Danimarca e Ucraina. L'obiettivo di Philip Morris è quello di estendere entro l'anno la vendita in altre città per un totale di 20 mercati a livello globale.