Economia
Mps, l'aumento di capitale "paga" gli esuberi, incontro con i sindacati l'1/9
L'istituto di credito toscano dovrebbe completare entro metà novembre l'iniezione al capitale da 2,5 mld. Ma ben 800 mln finanzieranno gli esodi incentivati
L’AUMENTO DI CAPITALE
Si ricorda, peraltro, che 800 milioni dei 2,5 miliardi totali serviranno a finanziare le 3.500 uscite con cui Mps conta di far scendere di 270 milioni l’anno il costo del lavoro e che nella proposta di delibera che i soci andranno a votare si legge che qualora l’aumento “non risulti integralmente sottoscritto” entro il 12 novembre, “il capitale sociale si intenderà aumentato per un importo pari alle sottoscrizioni raccolte a tale data”.
Sull’operazione di ricapitalizzazione, puntualizza La Repubblica, pende la spada di Damocle della capitalizzazione di Borsa, attualmente pari a 374 milioni. In base ai primi conteggi circolati tra le banche del consorzio di garanzia, non sarà possibile offrire uno sconto sul Terp superiore al 13%, ovvero “una frazione di quello concesso in casi simili”.
Si tratta di prezzi, rileva ancora il quotidiano, che comporterebbero multipli poco attraenti per i potenziali sottoscrittori visto che si arriverebbe a una valutazione superiore a quella di banche come Banco Bpm e Bper.
Non c’è da sorridere neppure con i conti arrivati a luglio: Montepaschi, scrive Startmag, ha archiviato il primo semestre del 2022 con un calo monstre dell’utile dell’86,5% su anno e con una flessione delle principali voci di bilancio (ricavi, commissioni e risultato operativo), cifre che hanno spaventato la Borsa tanto da portare il titolo a cedere oltre il 6% nel giorno della presentazione della semestrale.
Nel frattempo, però, Bruxelles ha concesso più tempo al Tesoro per dismettere la quota del Montepaschi acquisita con il salvataggio statale del 2017. Qualche settimana fa la Dg Comp ha infatti approvato la revisione degli impegni con cui il Mef, a luglio, ha chiesto più tempo per vendere la sua quota dopo che è slittata la deadline inizialmente fissata per fine 2021. In questo modo, si legge, la Rocca potrà “implementare certi disinvestimenti e continuare la ristrutturazione attraverso un’ulteriore riduzione del personale e dei costi operativi in rapporto ai ricavi”.
Come fare dunque a invogliare gli azionisti del mercato? Il giornale diretto da Maurizio Molinari segnala che il ceo Lovaglio ha in agenda una serie di incontri all’estero con investitori istituzionali e che “un’ipotesi teorica, per invogliare i privati, potrebbe rivelarsi l’emissione di azioni a livelli tanto bassi da costituire in pratica un’opzione: con valori irrisori che diano titolo a un’opzione sul rilancio che il piano strategico programma (l’utile obiettivo pre-tasse nel 2024 è di 700 milioni)”.