Economia
Mutui, aumenti fino al 70%. Nuova stangata per le famiglie italiane
Nuovo aumento dei prezzi dopo il rialzo dei tassi d'interesse della Bce
Tra il credito al consumo e i prestiti personali, le banche hanno concesso prestiti per un totale di 251,2 miliardi di euro ai cittadini, in linea con i valori di fine 2017, ma con una tendenza al rallentamento rispetto ai mesi precedenti, evidenziando l'effetto negativo dell'aumento dei tassi d'interesse.
Le rate dei vecchi mutui a tasso fisso, ossia quelli erogati fino alla fine del 2021 o all'inizio del 2022, rimarranno invariate fino al termine del piano di rimborso. Le rate dei vecchi mutui a tasso variabile, invece, sono aumentate in media del 70-75%: ciò significa che chi pagava una rata di circa 500 euro al mese, ora paga 875 euro al mese, ovvero 375 euro in più. Il sindacato sottolinea che è molto probabile che, alla luce della decisione della BCE, le rate dei vecchi mutui a tasso variabile possano aumentare ulteriormente.
Per i nuovi mutui a tasso fisso, gli interessi medi sono saliti da circa il 1,8% fino a superare il 5%, portando le rate mensili, in base alle offerte delle banche, a più che raddoppiarsi. I nuovi mutui a tasso variabile potrebbero raggiungere, in media, il 6% a breve termine, rispetto allo 0,6% di fine 2021. Vuol dire, come riporta il Messaggero, che per un prestito da 150.000 euro della durata di 20 anni la rata mensile sarà di 1.090 euro, ben 325 euro in più (+63,9%) rispetto a quella che si sarebbe ottenuta un anno fa ovvero 665 euro.