Economia
Nomine, Leonardo: caos ad ma Pontecorvo presidente. Cattaneo-Scaroni in Enel
La battaglia delle nomine continua a infuriare
Nomine, ancora poche ore per decidere
La battaglia delle nomine continua a infuriare. Dopo una riunione fiume andata avanti oltre mezzanotte, sembra che la linea Meloni di scegliere gli amministratori delegati e lasciare le briciole (pardon, le presidenze) agli alleati non sia ancora stata digerita da Lega e Forza Italia. Assodato che Claudio Descalzi resterà al timone di Eni per altri tre anni e che, a meno di sorprese dell’ultimo momento, Matteo Del Fante conserverà il suo ruolo in Poste, rimane da capire che cosa succederà con le altre tre partecipate.
In Enel sembrava avercela fatta Stefano Antonio Donnarumma, nonostante pareri negativi di alcuni advisor inglesi che non hanno apprezzato il suo profilo poco internazionale. Ma ora pare che ci sia un nuovo colpo di scena: Paolo Scaroni alla presidenza e Flavio Cattaneo come amministratore delegato. Una nomina che Affaritaliani.it aveva anticipato addirittura a novembre. Al posto di Donnarumma in Terna dovrebbe esserci Giuseppina Di Foggia, prima donna amministratrice delegata di una partecipata. Pesa il suo essere una manager capace, amica di Arianna Meloni e, appunto, l’essere donna come promesso dalla premier. L'ex amministratore delegato di Terna potrebbe restare fermo un giro, magari per approdare l'anno prossimo in Cdp. Il terreno di scontro più significativo è in Leonardo.
La Meloni preme per Cingolani, mentre gli alleati di governo (e lo stesso Crosetto) chiedono Mariani. L’ex ministro ha una visione strategica più ampia ma non ha mai ricoperto un ruolo di questo tipo, e avrebbe bisogno di un direttore generale forte e operativo. Mariani è un esperto del settore difesa e ha una lunga carriera manageriale. Ma sembra svantaggiato. Possibile addirittura il tandem