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Economia
Nomine, Profumo a Leonardo, Del Fante e Farina alle Poste

Leonardo e Poste sono le aziende maggiormente interessate dalla nuova tornata di nomine alla guida delle aziende di Stato. E la 'new entry' e' Alessandro Profumo che andra' a prendere il posto di Mauro Moretti alla guida della ex-Finmeccanica, ora Leonardo. L'uscita di Moretti era data gia' per scontata, vista anche la sua condanna in qualita' di ex ad di Rfi emessa dal tribunale di Lucca per la strage di Viareggio, che costo' la vita a 32 persone. Nulla cambia invece per l'altra poltrona alla guida di Finmeccanica: Gianni De Gennaro resta presidente.

Altra novita' di rilievo e' la sostituzione di Francesco Caio, alla guida di Poste: al timone della societa', andra' l'ad di Terna Matteo Del Fante. Sempre a Poste, la presidente Luisa Todini verra' sostituita da Maria Bianca Farina, gia' presidente dell'Ania e ad di Poste Vita e Poste Assicura.

Per quanto riguarda le aziende energetiche, Eni e Enel, nulla cambia: sono stati confermati Claudio Descalzi e Francesco Starace rispettivamente ad di Eni e di Enel, cosi' pure le due presidenti Emma Marcegaglia e Patrizia Grieco.

Per i vertici di Enav il Tesoro ha indicato Roberta Neri che e' gia' amministratore delegato e Roberto Scaramella presidente.

Non ci sono indicazioni per quanto riguarda i vertici di Terna, dopo che Del Fante e' stato indicato alla guida di Poste. Nella nota, il Tesoro spiega che le Nomine di questa societa' "spettano al Consiglio di Amministrazione della Cassa depositi e prestiti". Le proposte dei vertici della Cdp, aggiunge il Tesoro, "saranno coerenti con i criteri seguiti dal Governo nelle Nomine di propria competenza".

ECCO CHI SONO

Profumo, l'ex banchiere che approda a Leonardo

Classe 1957, Alessandro Profumo, con una lunga esperienza come banchiere, approda ora a Finmeccanica dove prendera' il posto dell'ad Mauro Moretti. Genovese di nascita, ha iniziato la sua carriera nel settore assicurativo-bancario per poi approdare come condirettore centrale al Credito italiano nel 1994 dove tre anni dopo diventa amministratore delegato. Ha quindi assunto la guida di Unicredit, nata nel 1998, diventando cosi' - dopo la fusione con Capitalia - il capo di uno dei piu' grandi gruppi bancari d'Europa. Ma a seguito di dissapori all'interno del cda, e per evitare scontri tra i grandi azionisti, Profumo si dimette nel 2010 dalla sua carica, ottenendo una buonuscita di 38 milioni di euro (ne devolve 2 in beneficenza). Dopo Unicredit, diventa presidente e maggiore azionista di Appeal Strategy & Finance, societa' di consulenza strategica e finanziaria internazionale, e dal maggio 2011 fa parte del cda di Eni. Torna pero' nel mondo bancario, con la nomina di presidente del Monte dei Paschi di Siena: assume questa carica dal 2012 al 2015.    Sposato dal 1977 con la sua ex compagna di liceo, Sabina Ratti, ha un figlio, Marco.

De Gennaro, da spalla di Falcone a Leonardo

Secondo mandato alla presidenza di Leonardo (ex Finmeccanica) per il 'superpoliziotto' Gianni De Gennaro che per 11 anni ha affincato Giovanni Falcone nelle sue inchieste. Una carriera pieni di successi e con una macchia, la gestione del G8 di Genova del 2001 quando era a capo della Polizia. Nato a Reggio Calabria il 14 agosto del '48, laureato in Giurisprudenza alla Sapienza, e' entrato in Polizia nel 1973 con il ruolo di commissario, presso la Questura di Alessandria. Due anni dopo e' a Roma a dirigere la narcotici. Nel 1981 assume la Direzione della Criminalpol del Lazio. Alla fine del 1990 diventa vicedirettore della Dia. E nel maggio 2000 viene nominato Capo della Polizia, dopo avere ricoperto il ruolo di vice (di Fernando Masone) gia' a partire dal dicembre '97. Prima di giungere al vertice del corpo, De Gennaro si era distinto per una serie di successi in operazioni antimafia (ha affiancato per 11 anni il giudice Giovanni Falcone nelle sue inchieste), contro la criminalita' interna (ad esempio sul fronte dei sequestri: ha collaborato alle indagini per la liberazione di Esteranne Ricca, Carmine Del Prete, Augusto De Megni e Patrizia Tacchella) e sul piano internazionale (molte le sue collaborazioni con Dea e Fbi). Nel suo palmares figurano anche la liberazione di 30 ostaggi prigionieri nell'ambasciata belga di Roma e l'arresto del boss Tommaso Inzerillo. Era De Gennaro il capo della polizia nel luglio 2001, quando si svolse il G8 di Genova, con gli scontri tra forze dell'ordine e manifestanti e i successivi strascichi polemici e giudiziari. E proprio nell'ambito dell'inchiesta sull'operato della polizia nei giorni del vertice mondiale - con riferimento in particolare alla contestata irruzione degli agenti nella scuola Diaz, quartier generale del Social Forum - e' stato iscritto nel registro degli indagati, al termine del processo assolto in via definitiva. Ha cessato il suo incarico il 25 giugno 2007, sostituito da Antonio Manganelli. Nel 2007, gli vengono conferite le funzioni di Capo Gabinetto del Ministero dell'Interno. Nel corso dell'incarico, in ragione della eccezionale gravita' della crisi connessa allo smaltimento dei rifiuti in Campania, il Governo gli affida per un periodo di 120 giorni il compito di temporanea gestione dell'emergenza, nominandolo Commissario Straordinario. Nel 2008 viene chiamato a ricoprire il ruolo di Direttore Generale del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza (DIS) con il compito aggiuntivo di dare attuazione, sotto il profilo normativo ed organizzativo, alla complessa riforma dei servizi di informazione voluta dal Parlamento nel 2007. Il Consiglio dei Ministri lo nomina, nel 2012, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, con delega per i servizi di informazione e sicurezza. In rappresentanza del Governo, ha partecipato all'iter di approvazione, accolto all'unanimita' dal Parlamento, di un'ulteriore parziale riforma normativa della legge sui servizi di informazione, con particolare riferimento alla delicata materia del segreto di Stato. Nel 2000 e' stato insignito dell'onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine "Al merito della Repubblica". Dal 2014 e' Presidente del Centro Studi Americani.

Per Farina ritorno alle Poste

Per Bianca Maria Farina, non e' un debutto alle Poste ma un ritorno. Il nuovo presidente indicato dal Tesoro ha iniziato a lavorare nella Societa' del 2004: romana, classe 1941, ha ricoperto fino al 2007 la carica di direttore generale. Successivamente le e' stato affidato l'incarico di amministratore delegato del gruppo assicurativo Poste Vita (assume lo stesso ruolo anhce per Poste Assicura). Proprio ad inizio dello scorso anno, l'ad Francesco Caio le aveva affidato il risparmio gestito di Poste. La sua carriera nel campo assicurativo risale a molto tempo prima. Assunta in Ina nel 2083, nella sua lunga carriera ha svolto vari incarichi tra cui direttore amministrazione e fisco fino a diventare vicedirettore generale. Arriva poi all'Ania dove nel 2011 viene nominata vice presidente e poi, due anni fa, presidente. E' stata una figura importante in varie operazioni tra cui la trasformazione dell'Ina da ente pubblico economico in societa' per azione e poi la sua privatizzazione. L'anno scorso e' stata nominata Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Del Fante, da Cdp e Terna l'approdo a Poste

Matteo Del Fante e' il nuovo amministratore delegato di Poste. Lascia Terna, dove ha assunto lo stesso incarico negli ultimi tre anni. La sua carriera e' iniziata alla JPMorgan, dove e' stato nel 1999 Managing Director a Londra, occupandosi poi fino al 2003 di operazioni finanziarie e strategiche per i maggiori clienti europei della banca. In quell'anno e' arrivato poi in Cassa Depositi e prestiti dove dal maggio 2004 al settembre 2009, e' stato responsabile della direzione finanze e poi, successivamente, della direzione immobiliare. Nel 2010 e' stato nominato direttore generale. Fiorentino, 50 anni, e' stato in passato membro dei consigli di amministrazione di numerose societa' aprtecipate dal gruppo CdP, tra le quali STMicroelectronics e il Fondo europeo per l'Efficienza Energetica.

Descalzi, "Eni e' la mia casa"

Ha traghettato l'Eni in un periodo "tra i piu' difficili nella storia dell'oil&gas", cambiando profondamente il gruppo proprio per permettergli di arrivare in porto. Claudio Descalzi, nato a Milano nel 1955, laurea in fisica, viene confermato alla guida del Cane a sei zampe per il suo secondo mandato. Le difficolta' non sono mancate in questo triennio: basti pensare che nel 2014, quando il manager che ha speso tutta la vita lavorativa all'interno di Eni fu nominato alla guida del gruppo, il petrolio valeva 100 dollari al barile. Di li' a poco le quotazioni crolleranno, fino ai minimi di 27 dollari (gennaio 2016) ma grazie alle misure di efficienza, taglio dei costi ("senza toccare un solo posto di lavoro", ripete sempre l'ad) e alla scoperta di giacimenti ("l'esplorazione e' il motore della nostra crescita" sottolinea spesso) negli ultimi tre anni Eni e' diventata un'azienda piu' agile e forte. Per comprendere l'efficacia della strategia, basti pensare a Zohr, il megagiacimento a gas nell'offshore egiziano, il piu' grande mai rinvenuto nel Mediterraneo o all'altro fiore all'occhiello, quello in Mozambico. Insomma la strategia di Eni nell'upstream e' quella di puntare su progetti convenzionali e near-field: "Operiamo la maggior parte dei nostri progetti con quote rilevanti e questo consente di vendere parte dei nostri asset, realizzando cosi' una generazione di cassa anticipata", ha ricordato Descalzi lo scorso primo marzo presentando il piano industriale agli analisti a proposito del dual exploration model. L'ultimo successo in questo senso viene proprio dal Mozambico, dove Eni ha venduto il 25% dell'area 4 a ExxonMobil per 2,8 miliardi di dollari. La storia professionale di Descalzi, come detto, e' tutta all'interno di Eni ("Questa e' casa mia", ha detto recentemente parlando dell'azienda). Prima di diventare amministratore delegato nel 2014 e' stato dal 30 luglio 2008 direttore generale della Divisione Exploration & Production, il cuore delle attivita' dell'azienda. E' stato inoltre presidente di Assomineraria e vice presidente di Confindustria Energia. A 26 anni inizia la sua carriera in Eni come ingegnere di giacimento. Diventa poi Project Manager per lo sviluppo delle attivita' nel Mare del Nord, in Libia, Nigeria e Congo. Nel 1990 e' nominato Responsabile delle attivita' operative e di giacimento in Italia. Nel 1994 assume il ruolo di Managing Director della consociata Eni in Congo e nel 1998 diventa Vice Chairman & Managing Director di Naoc, la consociata Eni in Nigeria. Dal 2000 al 2001 ricopre la carica di Direttore dell'area geografica Africa, Medio Oriente e Cina. Dal 2002 al 2005 e' nominato Direttore dell'area geografica Italia, Africa e Medio Oriente, ricoprendo inoltre il ruolo di Consigliere di Amministrazione di diverse consociate Eni dell'area. Nel 2005 diventa Vice Direttore Generale di Eni - Divisione Exploration & Production. Nel 2012 Descalzi e' il primo europeo ad aver ricevuto il prestigioso premio internazionale SPE/AIME "Charles F. Rand Memorial Gold Medal 2012" dalla Society of Petroleum Engineers e dall'American Institute of Mining Engineers (AIME).

Marcegaglia, una 'vocazione' per l'energia

"Serve una politica dell'energia e del clima che garantisca forniture di energia accessibile e rafforzi la competitivita' internazionale dell'industria europea": cosi' Emma Marcegaglia, designata presidente dell'Eni per la seconda volta, ha recentemente affrontato a Bruxelles, nel ruolo di presidente di Business Europe, proprio il tema dell'energia. Energia di cui, del resto, aveva avuto la delega da vice presidente di Confindustria. E' presidente di Eni dal maggio 2014 e da novembre dello stesso anno presiede anche la Fondazione Eni Enrico Mattei.    Emma Marcegaglia, nata a Mantova nel 1965, inizia la carriera lavorativa subito dopo la laurea in Economia Aziendale alla Bocconi di Milano e un master in Business Administration a New York. Forte dell'istinto da imprenditrice 'respirato' in famiglia, nell'azienda creata dal padre Steno, Emma ha ricoperto il ruolo di presidente dello Young Entrepreneurs for Europe, vice presidente di Confindustria per l'Europa, presidente nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria e vice presidente di Confindustria con deleghe all'energia e al coordinamento delle politiche industriali e ambientali. Nel 2008, succede a Luca Cordero di Montezemolo, e viene eletta alla guida dell'associazione degli industriali, ottenendo un ruolo, quello di presidente, che nessuna donna aveva mai ricoperto prima. Ma l'imprenditoria non e' l'unica attivita' a cui Emma Marcegaglia dedica la sua vita: infatti e' anche presidente della Fondazione Arete' Onlus dell'Universita' Vita-Salute San Raffaele. Resta al vertice di viale dell'Astronomia per il quadriennio 2008-2012; nel luglio 2010, inoltre, viene eletta alla presidenza dell'universita' Luiss Guido Carli. Nel 2013 e' nominata presidente di BusinessEurope. E' anche consigliere e amministratore delegato del gruppo Marcegaglia, l'azienda fondata da suo padre nel 1959 e attiva nella produzione di tubi e trafilati in acciaio al carbonio. Nell'azienda di famiglia, in passato, e' stata direttrice dell'ufficio servizi finanziari, dove si e' occupata della gestione dei rapporti con le banche, dei titoli aziendali e di stato, e delle attivita' sui mercati nazionali e internazionali. Prima ancora era incaricata di seguire il gruppo Albarella S.p.A, appartenente al gruppo mantovano.

Starace, da 17 anni nel gruppo Enel

Nato a Roma nel 1955, Francesco Starace - designato per la seconda volta amministratore delegato dell'Enel - si e' laureato al Politecnico di Milano in ingegneria nucleare. Dopo una brevissima esperienza nel Nucleare Italiano, ha iniziato una carriera nel campo dell'ingegneria e costruzioni di Centrali Elettriche, con ruoli crescenti all'interno di societa' prima del gruppo GE e successivamente del gruppo ABB. Ha vissuto all'estero per diversi anni, sia negli Stati Uniti, sia in Arabia Saudita, Egitto, Bulgaria. Prima di entrare in Enel nell'autunno 2000, Starace risiedeva in Svizzera ed era responsabile globale per tutte le attivita' di vendita e realizzazione di Centrali CCGT e Turbogas del gruppo ABB e successivamente Alstom. In Enel e' stato responsabile della area di business power all'interno della divisione generazione ed energy management dalla sua creazione, successivamente direttore della divisione Mercato. Amministratore delegato di Enel Green Power fin dalla nascita della societa' nel 2008, prima del 'salto' nella controllante Enel a partire dal 2014. Incarico che ora gli e' stato riconfermato grazie all'impronta fortemente innovativa che ha dato al business del gruppo. Il manager ha puntato sulla diversificazione e oltre all'energia il suo manadato si e' caratterizzato per l'attenzione data alle tlc: ha lanciato Open Fiber per portare la banda ultralarga in tutto il paese.

Grieco, una donna manager attenta al sociale

Una donna manager attenta al sociale. Viene cosi' confermata alla presidenza dell'Enel, Patrizia Grieco. Nata a Milano, si laurea in Giurisprudenza all'Universita' statale di Milano, iniziando la sua carriera presso la direzione legale di Italtel diventandone responsabile nel 1994. Cinque anni dopo nel 1999 diventa direttore generale con il compito di riorganizzare e riposizionare l'azienda di cui diventa amministratore delegato nel 2002. Da settembre 2003 a gennaio 2006 ricopre il ruolo di amministratore delegato di Siemens Informatica, societa' capogruppo in Italia di Siemens Business Services. Diventa membro dell'Executive Council di quest'ultima a livello mondiale. Da febbraio 2006 diventa partner di Value Partners e ad del gruppo Value Team che opera nel settore della consulenza e dei servizi IT in Italia e all'estero con circa 2.700 professionisti. A novembre 2008 viene nominata amministratore delegato di Olivetti; nel giugno 2011 ne assume inoltre la presidenza mantenendo entrambe le cariche fino al marzo 2013. Da marzo 2013 e' presidente esecutivo di Olivetti. Dal giugno 2013 e' componente del Consiglio di Amministrazione di Italgas S.p.A. E' anche membro del Consiglio di Amministrazione di Save the Children da dicembre 2010, e' stata anche all'interno del Consiglio di Amministrazione di Ferretti S.p.A., della Triennale di Milano e dello European Advisory Board di Guidant, societa' leader nel settore degli apparati medicali. Amministratore di Fiat Industrial dal 5 aprile 2012 fino all'integrazione della societa' in Cnh Industrial.

 

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