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PMI e Divulga raccontano "Le sfide regolatorie per il settore tabacchicolo"

di Redazione Corporate

Trippella (Philip Morris): "L’accordo rinnovato con MASAF e Coldiretti per i prossimi 5 anni garantisce sostenibilità economica alle imprese agricole coinvolte"

Philip Morris Italia e Centro Studi Divulga, presentato il rapporto "Le sfide regolatorie per il settore tabacchicolo"

Il Centro Studi Divulga, nel contesto del Villaggio Coldiretti di Napoli, ha presentato il rapporto “Le sfide regolatorie per il settore tabacchicolo”, realizzato in collaborazione con Philip Morris Italia. Alla vigilia di appuntamenti europei e internazionali che determineranno le sorti del comparto, il rapporto ha messo in luce l’impatto generato da alcuni provvedimenti normativi, come il ridimensionamento degli aiuti previsti dalla Politica Agricola Comune (PAC), che ha già comportato una significativa contrazione dei volumi di tabacco greggio prodotti in Italia.

Secondo gli ultimi dati dell’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea), infatti, la superficie nazionale coltivata a tabacco è passata dai quasi 40 mila ettari del 2000 a solo poco più di 10 mila ettari nel 2023, con la produzione nazionale di tabacco scesa da circa 120 mila tonnellate del 2000 alle 38 mila del 2023. In questo contesto, come si evince dal rapporto, è cruciale il ruolo giocato dall’accordo di filiera pluriennale tra Coldiretti e Philip Morris Italia. Un modello di eccellenza basato su una filiera verticalmente integrata che consente agli agricoltori che ne fanno parte, attraverso una visione a lungo termine, di mantenere una sostenibilità economica e investire sulla transizione ecologica e digitale, al fine di affrontare le sfide del futuro, anche alla luce dell’evoluzione del quadro legislativo.

L’ultimo rapporto di Divulga conferma l’importanza degli accordi di filiera Philip Morris-Coldiretti per il comparto agricolo nazionale. Si tratta di un modello di eccellenza unico che negli anni è stato in grado di supportare gli imprenditori agricoli e attraverso una visione a lungo termine ha dato loro l’opportunità di investire su sostenibilità e digitalizzazione, al fine di affrontare non solo le sfide legislative, ma anche le difficoltà nate dall’attuale situazione geopolitica ed economica”, ha dichiarato Cesare Trippella, Head of Leaf EU Philip Morris International. “L’accordo di filiera rinnovato quest’anno sia con MASAF che con Coldiretti per i prossimi cinque anni costituisce una best practice riconosciuta a livello internazionale, che garantisce sostenibilità economica alle imprese agricole coinvolte”.

Gennarino Masiello, Presidente Nazionale ONT, ha commentato: “La produzione di tabacco in Italia è strutturata in veri e propri distretti produttivi, con ricadute positive sulle attività economiche collegate. È una produzione che richiede risorse e investimenti specifici molto importanti, per cui è fondamentale poter programmare e prevedere l’attività di produzione agricola. L’accordo di filiera Coldiretti-Philip Morris, ormai in essere dal 2011, ha consentito alle imprese tabacchicole italiane aderenti di ristrutturare il proprio percorso competitivo ingaggiando sfide importanti sul fronte della transizione energetica e digitale”. 

L’accordo di filiera si contraddistingue non solo per l’importanza dei volumi trattati, circa il 50% del tabacco italiano, ma anche per i processi di ricerca e innovazione che ne caratterizzano l’agire quotidiano, come pure per le azioni di sostegno economico che nei vari momenti di criticità sono state attivate in una logica di partenariato. Questo sistema genera diversi valori economici, ambientali e sociali, che nel prossimo futuro potranno essere messi in discussione da quelle che sono le evoluzioni normative non solo europee ma anche internazionali, che sempre più con approccio ideologico guardano ad alcuni comparti produttivi. L'auspicio è che le decisioni assunte in tali sedi tengano conto degli impatti che potrebbero generarsi su produzioni e filiere nazionali”, ha concluso Masiello

Il rapporto richiama la necessità di adottare modelli di analisi e metriche in grado di valutare gli impatti che le normative future determineranno sul tessuto produttivo, sull’occupazione e sulla dimensione ambientale e sociale del comparto. Un percorso necessario per un settore che riveste un importante ruolo per lo sviluppo economico e sociale di vaste aree del Paese.