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Un disegno per mobilità sostenibile: in streaming il dibattito sul Mezzogiorno

Roberta Bonetti

Partner del webinar "Un disegno per la mobilità sostenibile - Il Mezzogiorno nella strategia nazionale ed europea" sono stati Enel, Snam, Terna e Italgas

“Un disegno per la mobilità sostenibile”, il webinar dell’Associazione Merita e Matching Energies Foundation 

Enel, Snam, Terna e Italgas, sono stati i partner del seminario "Un disegno per la mobilità sostenibile - Il Mezzogiorno nella strategia nazionale ed europea", per affrontare un tema complesso e in particolare delle misure necessarie al perseguimento di obiettivi nel settore dei trasporti. Come spiegato dal Presidente onorario di Merita Claudio De Vincenti, Associazione che ha organizzato il webinar (quarto di una serie di appuntamenti) insieme a Matching Energies Foundation, “l’obiettivo dei seminari è quello di affrontare tematiche di grande rilievo per il futuro del Mezzogiorno e individuare soluzioni precise a problemi precisi e che questo sia il modo giusto per dare un contributo fattivo ai responsabili istituzionali, in particolare nell’elaborazione e nell’attuazione del Piano nazionale di Ripresa di Resilienza”.

Sono tre le scelte di fondo - ha continuato De Vincenti in apertura del dibattito - per la mobilità sostenibile: transizione all’interno di ogni modalità di trasporto verso tecnologie a basse emissioni, in prospettiva a emissioni zero; traslazione della mobilità verso le forme di trasporto a più basso impatto, per esempio la cosiddetta cura del ferro, le ferrovie e non solo; i meccanismi di incentivo per l’utilizzo di fonti energetiche e di infrastrutture coerenti con la riduzione delle emissioni

Per affrontare questo il tema della mobilità sostenibile sono intervenuti al webinar: Enrico Giovannini, Ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili; Carlo Tamburi, Direttore Enel Italia; Daniele Lucà, Senior Vice President SNAM SpA; Pier Lorenzo Dell'Orco, AD Italgas Reti; Massimiliano Garri, Head of Innovation & Market Solutions Terna; Paolo Scudieri, Presidente ANFIA; Mario Mattioli, Presidente Confitarma; Clara Poletti, Componento Collegio Arera; Massimo Deandreis, Direttore SRM; Giuseppe Coco, Università di Firenze e di Bari, Socio promotore di Merita e Marco Zigon, Presidente di Matching Energies Foundation. 

Noi stiamo andando avanti con il nostro progetto di portare i punti di ricarica in maniera capillare, sia nelle grandi città, sia nei piccoli centri e soprattutto nelle strade extraurbane - ha detto Carlo Tamburi, Direttore Enel Italia -. Abbiamo accordi su tutto il territorio nazionale per fare in modo che ci sia una vera mobilità intercittadina e non soltanto urbana. Abbiamo fatto molto dal punto di vista della dimensione e della potenza delle colonnine. Stiamo mettendo sul territorio delle colonnine da 350 kilowatt che consentiranno in pochi minuti di ricaricare batterie per un range di 400-450 km. Da questo punto di vista siamo in linea con il nostro piano. Dal punto di vista del trasporto pubblico locale abbiamo fatto delle proposte, comprese nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, sul tema della sostituzione delle flotte degli autobus. È stato detto che quello era un approccio antico. Io credo che invece sarebbe già molto positivo e incoraggiante pensare di avere un piano in tutte le città medio-grandi in cui almeno il 20-30% delle flotte venga sostituito con autobus elettrici. In merito ai porti verdi, c’è un progetto portato avanti con il Ministro Giovannini per far sì che le grandi navi da crociera possano avere i motori silenziati, perché come c’è l’inquinamento atmosferico c’è l’inquinamento acustico, che è un tema particolarmente sentito dalle città”.

Quando penso alla parola ‘sostenibilità’, inevitabilmente penso al concetto di equilibrio - ha spiegato Daniele Lucà, Senior Vice President di SNAM - cioè alla necessità di bilanciare tanti diversi punti di vista per garantire la sostenibilità; questo vale anche per la mobilità. Ritengo che non ci sia oggi un giusto vettore, bisogna trovare un giusto bilanciamento equilibrando le soluzioni disponibili oggi con le novità: per esempio una grande risorsa che abbiamo in Italia e che potrebbe garantire una grandissima accelerazione nel processo di transizione energetica è il biometano. Esso è una realtà presente che il nostro Paese può valorizzare perché può essere usato in tutte le forme di mobilità, possiamo usare le stesse infrastrutture valorizzando le 1500 stazioni che in Italia già ci sono e possiamo avere il biometano sia nella forma compressa che gassosa. Se guardiamo al 2022 avremo in Italia risorse di biometano disponibili per alimentare fino al 40% del parco circolante dei veicoli a metano oggi  disponibili in italia. Se guardiamo all’intero ciclo, dalla produzione fino alle emissioni e allo scarico, possiamo considerare il biometano un vettore a emissioni zero. In parallelo si può lavorare su quelle fonti più futuribili come l’idrogeno, che è un vettore che ha bisogno di grande preparazione, dobbiamo creare le condizione affinché la mobilità a idrogeno venga abilitata nei prossimi anni, e questo vuol dire investire nelle infrastrutture”.

Anche noi di Italgas vediamo oltre all’elettrico la possibilità che anche il gas possa giocare un ruolo determinante per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità - ha dichiarato Pier Lorenzo Dell'Orco, AD Italgas Reti - e come tappa di avvicinamento verso un’economia decarbonizzata. Questo anche nel settore della mobilità. Alcuni case history vissuti in primo piano da Italgas negli ultimi anni essenzialmente su tre fronti di impegno crescente: il primo riguarda il rifornimento dei veicoli metano-terrestri. Noi giochiamo un ruolo attivo nella realizzazione di allacciamenti in prelievo di nuove stazioni di rifornimento che sono a servizio della mobilità su gomma alimentata a metano compresso. Si tratta di un settore in Italia molto vivace, abbiamo oggi ormai stabili da diversi anni consumi per circa un miliardo di metri cubi all’anno di gas, di cui il 30% fornito proprio da rete di distribuzione locale a bassa pressione come quelle esercitate da Italgas Reti, alimentano oltre un milione di veicoli ed è il parco più importante che oggi c’è in Europa. Abbiamo 14000 stazioni funzionanti, circa il 20% in Sud Italia, con una crescita costante anno su anno di circa il 5%. Italgas Reti ha svolto e sta svolgendo un ruolo attivo su questo fronte, nell’ultimo triennio abbiamo ricevuto una cinquantina di richieste di nuovi allacci alle nostre reti e quindi è chiaro che il nostro compito di distributore è quello di favorire la mobilità facendo il possibile per concretizzare questi allacci”.

"Noi di Terna abbiamo come due compiti istituzionali: da un lato la gestione dell'asset e dall'altro quello di fare in modo che la stessa quantità di energia consumata debba poi essere immessa in quel momento in rete - ha raccontato Massimiliano Garri, Head of Innovation & Market Solutions di Terna -. L'equilibrio deve essere 'perfetto'. Questi due compiti creano la possibilità di avere un osservatorio particolarmente privilegiato, perché avendo noi una visione di tutto il sistema elettrico, ci è permesso anche di capire come le richieste di impianti rinnovabili purtroppo hanno avuto decalage negli anni e le difficoltà rispetto agli obiettivi che vorrebbe raggiungere il nostro Paese in ottica di presenza e di rinnovabili. Da poche grandi centrali in Nord Italia, che mandavano energia ovunque, noi siamo passati a quasi un milione di punti di immissione energia alla rete e questo equilibrio Terna lo deve garantire. E' cambiato il modo in cui l'energia viene gestita e trasmessa. Guardando al sistema, serve la capacità di incentivare il passaggio del vettore energetico da idrocarburi. Creare questa capacità di transizione è fondamentale e la mobilità gioca un ruolo fondamentale".