Economia
Re Italy: successo record. Milano capitale degli investimenti immobiliari
Borsa Italiana: ottava edizione del Re Italy, la convention dell’immobiliare organizzata da MonitorImmobiliare
Oltre 900 partecipanti, 10 convegni, 30 relatori, oltre 300 aziende presenti. Sono questi alcuni numeri che testimoniano il successo dell’ottava edizione del Re Italy, la convention dell’immobiliare organizzata da MonitorImmobiliare che si é appena conclusa alla Borsa di Milano.
“Re Italy è ormai un appuntamento centrale e irrinunciabile nel panorama italiano del real estate - ha sottolineato nel suo messaggio di saluto il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, aggiungendo che il settore immobiliare ha una “sua doppia, fondamentale valenza per la nostra economia: da una parte è cartina di tornasole dello stato di salute del sistema nel suo complesso; dall’altra è un volano chiave per il rilancio del Paese”.
“Si fa un gran parlare di “grandi opere - ha aggiunto il ministro - Questo Governo è a favore delle grandi opere utili e ne abbiamo tante da portare avanti. Siamo invece contrari agli sprechi di danaro pubblico. Tuttavia, non va mai dimenticato che la prima grande opera di cui abbiamo bisogno sono le tantissime piccole opere diffuse che l’Italia aspetta ormai da decenni. Un miliardo investito nel Ponte sullo Stretto crea 900 o mille posti di lavoro - ha aggiunto il ministro - Lo stesso miliardo investito nella riqualificazione degli edifici crea 15mila occupati. Ecco perché bisogna puntare sulla manutenzione del territorio, sulle infrastrutture digitali, sulla ristrutturazione delle reti idriche, sulla rigenerazione urbana, sugli interventi al patrimonio storico e all’edilizia civile, a partire da scuole e ospedali. Non va fatto solo in base a un principio di elementare giustizia e civiltà, ma giova anche alla ricchezza della nazione, alla qualità della vita e alla sicurezza dei cittadini”, ha concluso.
L’apertura della convention è stata affidata all’economista Giulio Sapelli, che ha dichiarato ad Affaritaliani.it: “Il dato più caratteristico della situazione mondiale è che si stanno incrociando due fattori negativi: da un lato la deflazione europea che porta alla stagnazione dell’economia di lungo periodo e dall’altro lato un nuovo tzunami di recessione internazionale dettato soprattutto dal fatto che la Cina si sta fermando col suo peso demografico e con la sua capacità di esportare più che di importare prodotti dell’Occidente; nello stesso tempo gli Stati Uniti pare che non abbiano più lo smalto con cui hanno cominciato a crescere da tre o quattro anni. Da troppo tempo Wall Street cresce ininterrottamente soprattutto per la leva finanziaria e non per una prospettiva industriale. L’Italia soffre per l’intreccio di questi due fattori perché siamo un Paese fondato sull’esportazione anziché sull’ampliamento del mercato interno, quindi non possiamo essere che i più danneggiati sia dalla politica economica europea sia dalla congiuntura internazionale”.
Spazio al quadro economico anche attraverso l’intervento di Mario Baldassarri, economista, ex viceministro al Tesoro e oggi animatore del Centro studi Economia Reale. Per concentrare lo sguardo sulla situazione internazionale sul palco é saluti il manager e imprenditore Alberto Forchielli, fondatore e membro dell’Investment Commettee e consigliere di amministrazione di Mandarin Capital SA.
Sul palco di Borsa sono stati presentati nuovi esempi di progetti che trasformano la vita negli ambienti urbani. Al centro della scena la riqualificazione dei Mercati Generali a Milano e l’impatto dei centri sportivi.
Cesare Ferrero, Presidente SO.GE.MI, ha dichiarato ad Affaritaliani.it: “Ho riscontrato una problematica di business, ed è quella della trasformazione dei mercati agroalimentari. Una volta nascevano come mercati all’ingrosso adesso stanno diventando dei centri che hanno la possibilità di coprire l’ultimo miglio della distribuzione agroalimentare urbana. Quindi un’evoluzione nel business. La seconda è che questa evoluzione si deve accompagnare con una evoluzione dell’infrastruttura per avere spazi adeguati per le nuove attività. Investimenti immobiliari rilevanti, tempi di realizzazione lunghi e quindi una rincorsa contro il tempo per adeguare il proprio modello di business”. Sul tema della sicurezza, Ferrero ha poi dichiarato: “Lavoriamo in un mondo, quello agroalimentare, sensibile a temi di sicurezza e legalità. Abbiamo tre temi da affrontare: la sicurezza alimentare e quindi il controllo di tutta la merce che transita presso il comparto agroalimentare, la sicurezza nel lavoro e la sicurezza in termini di legalità e quindi protezione da infiltrazioni criminali”.
Il tavolo sui fondi immobiliari ha visto come relatori gli amministratori delegati delle principali Sgr: Ivano Ilardo, amministratore delegato di Bnp Paribas REIM Sgr, Giampiero Schiavo, ad di Castello Sgr, Carlo Alessandro Puri Negri, presidente Sator Sgr, Giuseppe Oriani, head of Italy Savills IM Europe, Gabriele Giorgi, Head of NPL Strategy Algebris, Massimiliano Bertolino, amministratore delegato Frontis NPL.
Carlo Giordano, Amministratore Delegato di Immobiliare.it, ha dichiarato ad Affaritaliani.it: “Parlare del mercato immobiliare oggi è diventato più difficile rispetto a un tempo. Una volta eravamo abituati a parlare di trend. Oggi l’Italia mostra tutta la sua complessità, da sempre siamo un territorio molto frammentato. Pensando anche alla sola città di Milano: non tutte le zone sono uguali. Siamo di fronte a un mercato che va letto con strumenti differenti rispetto al passato. Le grandi città hanno una domanda crescente; i capoluoghi intermedi hanno una situazione di stabilità; la provincia e i capoluoghi piccoli stanno soffrendo. I numeri di compravendite crescono nelle grandi città. Solo in alcune zone il prezzo è in ripresa. Inoltre il patrimonio immobiliare italiano è vecchio. Sarebbe bello pensare di avere un patrimonio antico; in realtà abbiamo immobili costruiti negli anni ’50 e ’60 che oggi non sono più coerenti con le necessità dell’abitare oppure con una domanda abitativa di qualità”.
Luca Dondi, amministratore delegato della società di studi economici Nomisma, ha illustrato le previsioni sul mercato immobiliare italiano che mostra una crescita nel 2019 e nel 2020 del numero di compravendite, un leggero aumento dell’importo complessivo dei mutui erogati e una stabilità dei prezzi.
“La tendenza resta immutata – ha spiegato Luca Dondi– Il numero di immobili scambiati in Italia valutiamo che continuerà la lenta ripresa che continua dai minimi del 2013 quando si toccò il peggior dato a quota 389.696 compravendite. Nel 2019 ci aspettiamo quota 586.412 (contro le 566.057 stimate per il 2018) che nel 2020 dovrebbero crescere ancora a 594.694 unità”. Se aumentano le compravendite, anche se più lentamente, crescerà anche la massa complessiva dei mutui erogati. “Anche in questo caso l’incremento è prevedibile: si passa dagli attuali 48,454 mld di euro ai 49,523 del 2019 per poi calare lievemente a 49.450 del 2020”.