Economia
Resca, Confimprese: "Il retail frena lo sviluppo nei centri commerciali"
Mapic Italy, presentati dati Confimprese Lab-Nielsen: vendite nei centri commerciali in flessione del -5,15% nel primo trimestre 2019
L’Osservatorio Confimprese segnala un brusco rallentamento delle aperture nei centri commerciali. Valutazioni più selettive soprattutto per i punti vendita sopra i 250 mq. Nei centri città le keymoney elevate sono un aggravio per la rigenerazione dell’offerta commerciale
Se anche gli obiettivi di budget 2019 sono per ora confermati, i retailer valutano in maniera diversa e più selettiva i dossier che possono cadere sotto il perimetro delle chiusure sopra i 250 mq nei centri storici delle città e nei centri commerciali. L’atteggiamento è senza dubbio più cauto, perlomeno fino a quando il ddl sulle chiusure festive dei negozi, che obbligherebbe alla chiusura i punti vendita sopra i 400 mq nei centri storici e di tutti quelli nei centri commerciali, prenderà o meno forma istituzionale. A complicare il quadro si aggiungono i dati Confimprese Lab-Nielsen, che segnalano una flessione delle vendite nei centri commerciali pari al -5,15% nel primo trimestre 2019. Questi i dati presentati questa mattina all’inaugurazione di Mapic Italy.
Un ulteriore aggravio arriva dai keymoney (buonuscita) spesso molto elevati per le location ad alto potenziale, cioè zone con molto traffico di pedoni che richiedono significative capacità di investimento sia in città sia nei centri commerciali. Qualche esempio? Corso Vittorio Emanuele a Milano con 20 milioni di passaggi e una keymoney superiore a 2 milioni di euro, via del Corso a Roma con 21 milioni di passaggi e keymoney oltre 2 milioni di euro, via Mazzini a Verona con 18 milioni di passaggi e keymoney oltre 1 milione di euro, via Indipendenza a Bologna con 10,5 milioni di passaggi e keymoney superiore a 300mila euro.