Economia

Rumors: banche in uscita con l'Ipo Pirelli. Camfin verso lo scioglimento

L'operazione ai nastri di partenza prevede il collocamento fino al 40% del capitale del colosso degli pneumatici

Il ritorno in Borsa di Pirelli coincidera' anche con l'avvio dell'uscita delle due banche italiane, Intesa Sanpaolo e UniCredit, dal capitale della Bicocca. Lo scrive Il Sole 24 ore spiegando che tutto si perfezionerà in diversi step, ma gia' a seguito dell'offerta pubblica di vendita, i due istituti resteranno con una partecipazione simbolica dell'1% circa a testa (indiretto) dopo aver arrotondato ulteriormente la ricca plusvalenza (in parte gia' incassata negli anni passati) che ha generato finora l'investimento nel gruppo degli pneumatici. Intesa e Unicredit, interpellate dal giornale, non hanno voluto commentare.

L'operazione ai nastri di partenza prevede il collocamento fino al 40% del capitale di Pirelli. Lo schema dell'accordo, secondo indiscrezioni, prevede che il gruppo russo ChemChina, socio al 65%, scenda al 45%. Camfin, controllata da Marco Tronchetti Provera e partecipata dalle due banche al 12,5% a testa, vendera' il 12,6%, scendendo dall'attuale 22,6% al 10%.

Infine i russi di Lti venderanno il 7,6% ridimensionando il peso al 5%. In questo quadro, dunque, e ipotizzando che la vendita della quota in capo a Camfin sia proporzionale tra il numero uno di Pirelli e i due istituti, Intesa e UniCredit dovrebbero restare in possesso di una partecipazione indiretta di circa l'1% a testa rispetto alla quota del 5,6% che detengono insieme attualmente nel gruppo della Bicocca.

Tecnicamente, prosegue il quotidiano, non è ancora chiaro come saranno redistribuite ai soci, e cioe' a Tronchetti Provera e alle banche, le risorse raccolte da Camfm in fase di Opv. II tutto potrebbe avvenire in modo proporzionale, ma non e' detto che i soci stabiliscano di procedere diversamente. Ipotizzando che le due banche restino azioniste, seppur simbolicamente, subito dopo il lock up di un anno, alcune fonti riferiscono che si procedera' comunque alla liquidazione e scioglimento di Camfm, lo storico scrigno che per anni ha detenuto il controllo di Pirelli.

Peraltro tale opzione, e cioe' lo scioglimento della societa' post quotazione della controllata, era contemplata negli stessi accordi di Camfin prima del delisting di Pirelli. Si andrebbe cioe' verso un "liberi tutti" che evidentemente potrebbe anche tradursi nell'uscita completa degli istituti dal capitale della Bicocca. Sembra dunque ormai agli sgoccioli l'avventura di UniCredit e Intesa Sanpaolo nel capitale Pirelli.