Economia

Venezia: previsti ancora dei picchi di maree. Tensioni sulla gestione

A Venezia è previsto per la giornata di oggi un picco di marea. Già comunicato il sollevamento del Mose. Dimissioni e tensioni sulla gestione.

Mose: l’attivazione delle procedure 

Il Centro maree del Comune di Venezia ha comunicato che sono iniziate le procedure per il sollevamento del Mose. Le previsioni danno infatti un picco di marea alle 11:10 di oggi intorno ai 125,130 cm. Anche ieri mattina il sistema di barriere galleggianti era stato attivato per una marea di altezza molto simile. Il Centro previsioni del Comune aveva comunicato che, a Mose attivo, la marea si era tenuta stabile tra i 60 e i 65 centimetri, quindi senza nessuna zona allagata, mentre a Chioggia, a causa del forte vento di Borsa, si erano registrati 10-15 cm in più rispetto al capoluogo. 

Mose: tensioni sulla gestione

In condizioni normali, come fa sapere il Sole24Ore, avrebbe significato l’allargamento di metà del centro storico. La sorpresa di molti increduli è diventata quasi l’ovvietà di un’infrastruttura abituale. Cosa che non è. E la tempesta si è spostata dalla laguna su un altro bacino: quello istituzionale e delle governance, con litigi e porte sbattute. 

In base a quanto riporta il Sole24Ore, il decreto Agosto sta per essere convertito in legge con l’istituzione dell’Agenzia per Venezia senza dare soddisfazione alle proposte dei veneziani, mentre si è dimesso Giuseppe Fiengo, avvocato dello Sato, uno dei due commissari che in questi anni hanno portato il Consorzio Venezia Nuova fuori dall’opacità della malversazione e hanno realizzato il Mose come funziona oggi.

La dimissione di Fiengo giunge mentre la Camera nel convertire in legge il decreto Agosto ha approvato in modo molto romanocentrico l’articolo istitutivo della nuova Autorità per Venezia. È stata ancora rinviata la nomina del commissario liquidatore del Consorzio Venezia Nuova al cui vertice, dimesso Fiengo, resiste solo il commissario Francesco Ossola, ingegnere. 

Nella legge gli emendamenti “veneziani” e quelli di ambientalisti e cinque stelle sono stati respinti. Restano in secondo piano il ministro dell’Ambiente e gli enti locali veneti. Piccola soddisfazione: il Comune ha riconquistato la competenza sui rii interni al centro storico. Ma l’attenzione della governance ora si sposta anche sul porto: il commissario Pino Musolino, i lavoratori portuali e le scelte sulle grandi navi odiate dai turisti e intellettuali.