Economia

Whirlpool, Fiom: "Meno investimenti anche a Varese. Tutte le bugie su Napoli"

di Marta Barbera

La segretaria nazionale Fiom Barbara Tibaldi ad Affari: "Durante la pandemia il sito lavorava a pieno regime. Investimenti in Italia? Promesse mai mantenute"

Ma in realtà, nell'ultima intervista, l'amministratore delegato di Whirlpool ha dichiarato che sono due anni che si dice "che lo stabilimento di Napoli non ha futuro". Non le risulta? 
"A noi risulta che due anni e mezzo fa la multinazionale americana ha firmato un accordo con il governo che diceva che 'dato che lo stabilimento non aveva abbastanza produzioni per essere redditizio ne avrebbe portate altre e fatto investimenti'. Dopodichè è stata annunciata la chiusura: questa cosa ci ha sempre fatto pensare che Whirlpool avesse firmato quell’accordo in malafede, ovvero avendo già deciso. In ogni caso, la giustificazione della chiusura fu per 'mancanza di marcato'. Ma poi è arrivata la pandemia e lo scenario è cambiato". 

Ovvero? 
"Lo stabilimento di Napoli ha ricominciato a lavorare a pieno ritmo, facendo guadagnare molti soldi a Whirlpool che è passata complessivamente in Italia da 4 milioni a 5 milioni di lavatrici prodotte. Ha dovuto far riattivare la sede del capoluogo campano in piena pandemia: gli occupati hanno sempre lavorato a pieno regime, cosa che non facevano da anni. E ora questo 'non è più possibile', esattamente come due anni e mezzo fa. Nell'ultimo anno lo stabilimento di Napoli ha contribuito alla ricchezza dell'azienda: è un dato di fatto". 

A oggi, per voi, in quanto sindacato, i temi in campo quali sono? 
"Il futuro di quei lavoratori e il rispetto verso di loro e alle istituzioni italiane: una multinazionale può essere spregiudicata, ma non mentire e raccontare una realtà che non esiste". 

E in quanto stabilimento di Napoli, a oggi che cosa chiedete a Whirlpool?
"Noi chiediamo il ritiro immediato della procedura di mobilità. Anche perché vede se uno dice che vuole trovare una soluzione, e chiede addirittura una soluzione che non riguardi loro e con la procedura detta un tempo di 70 giorni, sta dicendo l'ennesima falsità. Nessuna soluzione può essere trovata in un tempo così breve con agosto in mezzo. Dicono una cosa ma agiscono in modo diverso, ancora una volta".

La multinazionale americana si dice però disponibile all'apertura di un tavolo di confronto... 
"Noi, in quanto sindacato, abbiamo chiesto a Whirlpool di sospendere le procedure di licenziamento per poter poter aprire un confronto, ma in sede di Ministero, per ben due volte, la risposta è stata negativa. La verità è oggettiva e va racconta". 

Prossima mossa? 
"Giovedì saremo a Roma per uno sciopero in tutti gli stabilimenti italiani e ci sarà anche una manifestazione con presidio e sciopero davanti al loro maggior stabilimento a Varese perché anche lì ci sono problemi: persino lì non sono stati fatti tutti gli investimenti promessi".