Spettacoli
C’è da fare, la canzone di Paolo Kessisoglu per Genova: “Teniamo la luce puntata sul Ponte"
C’è da fare, Paolo Kessisoglu racconta ad Affaritaliani.it la canzone scritta per Genova e incisa con 25 big della musica italiana
“Com’è nata C’è da fare? Non è stata neanche un’idea, è nata da un senso di disagio, dall’essere lontano e in ritardo rispetto all’accaduto, perché quando è crollato il Ponte Morandi io mi trovavo a San Francisco. E questa strana sensazione mi ha portato a passeggiare per la città californiana, entrare in una libreria, trovare un pianoforte… lì ho buttato giù tutto quello che avevo. E quello che avevo dentro è diventato questa canzone”, Paolo Kessisoglu racconta ad Affari la sua ‘C’è da fare’, canzone scritta da lui per la sua Genova. Una città che cerca di risollevarsi dopo quel maledetto 14 agosto 2018, giorno in cui crollò il Ponte Morandi. Una tragedia che provocò 43 vittime e 566 sfollati. Un momento di dolore e lutto per tutta Italia.
Ora…
“Occorre rimboccarsi le maniche, lasciar perdere le troppe parole, bisogna mettersi a fare delle cose. ‘C’è da fare’ in questo senso non è soltanto una canzone, ma un progetto più ampio, più ambizioso. Che, spero, ci porterà a fare più cose nel prossimo futuro”, sottolinea Kessisoglu.
Quali sono le cose da fare?
“Intanto accendere la luce e lasciarla puntata su quel ponte lì. La coincidenza che in questa giorni c’è la demolizione fa sperare tutti… Quando si demolisce qualche cosa poi si spera che qualche cosa venga anche costruito. E poi…"
Poi..
“Dare fiducia ai genovesi. Comunicare a tutti quelli che non l’hanno vista di andare, di vederla: perché Genova è viva, preziosa, misteriosa come una donna non consueta. Bisogna andare oltre quello che c’è a prima vista. Va conosciuta, compresa. E’ una città che vi aspetta”
C'è da fare, Kessisoglu & Friends per Genova. VIDEO
C’è da fare, la canzone di Paolo Kessisoglu per Genova incisa con 25 big della musica italiana
C’è da fare esce proprio in queste ore (il 22 febbraio), edito da Sony Music e disponibile su tutte le piattaforme digitali, nei punti vendita La Feltrinelli su Ibs.it e instore. Ad inciderla insieme a Paolo Kessisoglu tantissimi artisti, alcune tra le migliori voci del panorama musicale italiano: Annalisa, Arisa, Boosta, Fiorella Mannoia, Gianni Morandi, Gino Paoli, Giorgia, Giuliano Sangiorgi, Ivano Fossati, Izi, J – Ax, Joan Thiele, Lo Stato Sociale, Luca Carboni, Malika Ayane, Mario Biondi, Massimo Ranieri, Mauro Pagani, Max Gazze’, Nek, Nina Zilli, Nitro, Raphael Gualazzi, Ron e Simona Molinari.
Il brano è una dichiarazione d’amore per la città e la sua gente, uno stimolo ad aprirsi e a chiedere aiuto. Il progetto artistico è stato prodotto grazie allo storico marchio genovese Oro Saiwa, e tutti i proventi saranno devoluti all’associazione Occupy Albaro che in accordo con Regione Liguria e Comune di Genova, è stato concordato destinerà i proventi raccolti ad un progetto mirato alla riqualificazione territoriale e alla migliore vivibilità della Valpolcevera, ovvero a favore della cittadinanza che ha subito (e nel prossimo futuro dovrà subire), i maggiori disagi dovuti al crollo del Ponte.
PER FARE UNA DONAZIONE CON BONIFICO BANCARIO:
IBAN: IT79 A02008 01423 000 105496385
Intestazione conto: OCCUPY ALBARO - Causale: CEDAFARE
C’è da fare il testo della canzone scritta da Paolo Kessisoglu
Genova città da capire
Genova aria da bere
Genova nuvole e sale
e vento a imperversare
Genova da perder la via
solo vicoli e nicchie
che alla fine dei Giovi
ci si stappa le orecchie
Quando finite le curve
finalmente si schiaccia il pedale
con il buio negli occhi
all’improvviso c’è il mare
è una luce che esplode
non la riesci a guardare
Poi ti affacci sul porto
dalla sopraelevata
elevata di poco
che sfrega i palazzi
Qui si guida un po’ storti
perché si guarda il mare
è come far geometria
se in TV c’è il mondiale
Genova è grigia
non ti sorride
è lontana, è interrotta
è il Bisagno
è troppo corta la pista
è un rumore continuo
a noi piace cosi
lo chiamiamo mugugno RIT.
E allora vieni qui
togliti quel muso
e fatti abbracciare
sto vento freddo che soffia
ti voglio scaldare
sei sempre la stessa
ma se stavi male
me lo potevi dire
ma adesso basta parlare
c’è da fare
Sei respiro di onde
marea di commerci
sei natura che bussa
dai caruggi del centro
Sei l’insegna dei posti
che a distanza ritrovi
sei città che non cambia
come i veri orgogliosi
C’è una cosa che mi manca
come l’aria, come il cielo in una stanza
e allora vorrei fermare
chi urla, chi viaggia
per sentire solamente
il rumore del mare
RIT.
E allora vieni qui
togliti quel muso
e fatti abbracciare
sto vento freddo che soffia
ti voglio scaldare
sei sempre la stessa
ma se stavi male
me lo potevi dire
ma adesso basta parlare
c’è da fare