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Esteri
Uk, lo scandalo Panama travolge David Cameron

L'opposizione britannica attacca David Cameron e il Primo Ministro lunedì si presenterà alla Camera dei Comuni per rispondere alle domande dei deputati sulle sue finanze e le sue dichiarazioni dei redditti. Domenica mattina è stato il segreatrio laburista Jeremy Corbyn a criticare il premier: "David Cameron ha altre domande a cui rispondere sulle sue finanze, in particolare per il periodo precedente al suo ingresso a Downing Street". Corbyn lo ha detto Corbyn commentando la pubblicazione delle dichiarazioni dei redditi negli ultimi sei anni da parte del premier britannico dopo lo scandalo dei Panama papers.

"Voglio vedere i documenti", ha detto Corbyn alla Bbc, riferendosi alle dichiarazioni dei redditi di Cameron. "Dobbiamo sapere che cosa è stato veramente pagato in tasse, dobbiamo sapere in primo luogo perché ha tenuto questo denaro all'estero e se ha fatto profitti da questo prima del 2010, quando è diventato primo ministro". Secondo il leader laburista, il premier deve rispondere a queste domande di fronte al Parlamento e alla Independent Parliamentary Standards Authority (Ipsa), organismo indipendente che controlla spese e finanze dei parlamentari di sua maestà.

Corbyn ha chiesto anche che venga fatta piena luce sulla 'donazione' da 200.000 sterline che Cameron ha ricevuto dalla madre nel 2011, dopo la morte nel 2010 del padre Ian, titolare di un fondo offshore denunciato dai Panama Papers. Dopo lo scandalo, per il segretario laburista è necessario rivedere l'intero sistema dei paradisi fiscali nei territori d'oltremare britannici. Lo stesso Corbyn si è detto pronto, "molto presto", a pubblicare le sue dichiarazioni dei redditi, e propone che lo facciano molte più persone che ricoprono incarichi pubblici.

Anche Angus Robertson, capogruppo a Westminster di nazionalisti scozzesi (Snp), ha annunciato che già domani presenterà un'interrogazione parlamentare urgente alla Camera dei Comuni sulle finanze del premier David Cameron. Il deputato ha anche chiesto che gli altri membri del governo conservatore rivelino eventuali loro interessi in paradisi fondi o società offshore. Alla fine il premier ha ceduto. Domani si presenterà alla Camera dei Comuni prima del Question time per rispondere a domande sulle sue finanze.

Cameron, che per anni si è rifiutato di rendere nota la sua dichiarazione dei redditi, ha ceduto dopo le manifestazioni a Downing Street che ne chiedevano le dimissioni. Dalle dichiarazioni risulta che non c'è alcun reddito tassabile, a parte quello di primo ministro del Regno Unito, e c'è la conferma che tutte le azioni sono state vendute nel 2010, anche quelle 'contestate' del fondo offshore ottenute dal padre Ian Cameron.

Cameron ha un imponibile di oltre 200mila sterline (nel periodo 2014-2015) e ha pagato quasi 76mila sterline in tasse. Dai documenti resi noti dal premier emerge che le entrate di Cameron come premier ammontano a 140.522 sterline (172.842 euro). Ci sono poi 9.834 sterline (12.095 euro) ricevute dal partito e 3.052 sterline (3.753 euro) di interessi del conto bancario. Dall'affitto della sua casa di famiglia a Londra Cameron ha guadagnato 46.899 sterline.

Il capo del governo ha avuto redditi legati a dividendi solo nel 2009-10 (721 sterline) e nel 2010-11 (114 sterline) a royalties nel 2009-10 (3.089 sterline), a capital gains nel 2009-10 (9.501 sterline). Nell'esercizio successivo il premier ha perso 2.507 sterline.

Azioni vendute nel 2010. Il documento - quattro cartelle certificate dalla Rns Chartered Accounts - precisa in una nota che Cameron e la moglie hanno venduto nel gennaio 2010 le loro quote in Blairmore (il fondo offshore del padre di lui Ian, 'scoperto' nei Panama papers), con un capital gain di 9.501 sterline, inferiore al tetto di 10mila sterline, al di là del quale i proventi da capitale vengono tassati. Tutte le altre azioni possedute dalla coppia sono state vendute sul mercato nel luglio 2010. Su alcune di esse ci sono stati profitti, su altre perdite, e il saldo è negativo per 2.507 sterline. Rns precisa infine che il premier non possiede nessuna altra fonte di reddito tassabile, "né nel Regno Unito né all'estero".

Nuovi sospetti. Alla morte del genitore, nel 2010, Cameron ha ereditato 300mila sterline, appena al di sotto della cifra oltre la quale si paga la tassa di successione (325 mila sterline). Ma, poco dopo, ha incassato anche due versamenti di 100mila sterline dalla madre (nel maggio e nel luglio 2011). Ufficialmente si è trattato di una donazione per riequilibrare i conti con gli altri fratelli. È proprio questa operazione che rischia di gettare nuove ombre sul premier: per molti si tratta di uno stratagemma per evitare di pagare le imposte sulle 200mila sterline ereditate dalla madre e poi versate al figlio. Se la donna, che ha 82 anni, vive ancora altri due anni, scadranno i termini di sette anni dalla donazione entro i quali è dovuta la tassa e il premier eviterà la successione, che potrebbe arrivare al 40% di questa cifra.

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