Esteri
Elezioni locali Giappone, diplomazia India Taiwan, tensioni Indonesia-Cina
Pillole asiatiche
ELEZIONI LOCALI GIAPPONE. La settimana scorsa abbiamo parlato della riconferma di Yuriko Koike a Tokyo e ci siamo soffermati sulle difficoltà politiche di Shinzo Abe, oltre che del nodo successione. Ora tocca invece alla prefettura sud occidentale di Kagoshima, dove si è votato domenica per eleggere il governatore. Se nella capitale il Partito liberaldemocratico non aveva presentato candidati per non incorrere in una certa sconfitta, in questa occasione aveva scelto di schierarsi con Satoshi Mitazono, governatore uscente. Ma, a conferma di un trend a dir poco negativo per il primo ministro, Mitazono è stato sconfitto. Le elezioni sono infatti state vinte da Koichi Shiota, ex funzionario al ministero dell'Industria che ha corso come indipendente. A pesare, secondo The Japan Times, il giudizio negativo dei cittadini sulla risposta dell'amministrazione all'emergenza Covid. Senza contare che gli elettori di Mitazono non hanno perdonato il mancato compimento della promessa (fatta durante la campagna 2016) di abbandonare l'energia nucleare. Negli scorsi anni il governatore uscente ha invece dato il via libera alla prosecuzione delle operazioni di una centrale locale. Shiota ha invece usato la carta dell'aiuto alle piccole e medie imprese tramite la sua esperienza al ministero dell'Industria.
RAPPORTI INDIA-TAIWAN. Qualcosa si muove tra Nuova Delhi e Taipei. Il governo indiano ha scelto Gourangalal Das come nuovo capo dell'ufficio di rappresentanza sull'isola, come riportano diversi media locali. Das arriverebbe in sostituzione di Sridharan Madhusudhan. Qualcuno, soprattutto i media di Taiwan, sottolineano il rango di Das, considerato un senior della diplomazia indiana. Das è in questo momento sottosegretario del ministero degli Affari esteri, divisione americana. In passato è stato di stanza sia a Pechino sia a Washington, lavorando tra le altre cose all'incontro fra Donald Trump e Narendra Modi. Anche Taiwan ha sostituito il suo rappresentante in India: il direttore generale degli affari dell'Asia orientale e del Pacifico Ko Pao-hsuan prenderà il posto di Tien Chung-kuang. Questo accade dopo che negli scorsi mesi e settimane l'attenzione dell'India per Taiwan è aumentata. Sul The Diplomat è comparso un articolo di Rajeswari Pillai Rajagopalan, in cui si spiega come sempre più voci chiedano al governo Modi di giocare "la carta Taiwan" mentre le tensioni con la Cina aumentano. Anche prima degli scontri lungo i confini contesi, alcuni parlamentari del partito di maggioranza si erano esposti per l'ammissione di Taipei all'assemblea dell'Organizzazione mondiale della sanità. Contestualmente, l'India sta stringendo rapporti in materia difensiva con Australia e Giappone. Nonostante il ban di Tik Tok, un decoupling dall'economia cinese appare quantomai complicato vista l'enorme dipendenza di Nuova Delhi dal Dragone a livello commerciale e di catene di approvvigionamento.
TENSIONI INDONESIA-CINA. Un nuovo caso di cronaca rischia di creare nuove tensioni nei rapporti tra Pechino e Giacarta. Negli scorsi giorni, infatti, The Straits Times ha dato notizia del ritrovamento del cadavere di un cittadino indonesiano a bordo di un peschereccio cinese. L'imbarcazione era stata intercettata, insieme a un'altra, nello stretto di Malacca. Secondo quanto riporta il quotidiano di Singapore, sembrerebbe che il marinaio indonesiano sia stato torturato e il suo corpo sia stato tenuto in un freezer dalla fine di giugno. Al momento non ci sono state reazioni ufficiali del governo indonesiano, ma la vicenda rischia di creare tensioni, visto che già negli scorsi mesi si erano verificati degli incidenti analoghi. L'Indonesia è coinvolta, insieme a diversi altri paesi del sud est asiatico, in dispute marittime con la Cina. Ma rispetto al Vietnam, o alle Filippine, ha sempre mantenuto un profilo più basso. Pechino è presente nel paese con diversi investimenti, anche in ambito Belt and Road. Fu proprio dall'Indonesia che Xi Jinping annunciò Via della Seta marittima. E il presidente cinese, nel 2013, fu il primo leader straniero di sempre a parlare al parlamento indonesiano. Di recente, però l'Asean ha messo nero su bianco la richiesta di riferirsi alla Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare.