Esteri

Etichetta sul vino come per le sigarette? Ue e le scelte che sanno di lobbies

di Ezio Pozzati

Il vino con “nuoce gravemente alla salute”: l'ok Ue all'etichetta (dell'Irlanda) e le polemiche

Vino, l'etichetta “nuoce gravemente alla salute” La voglia matta Ue di voler “non proteggere” i prodotti del mediterraneo

Finalmente ci sono riusciti a far etichettare il vino con “nuoce gravemente alla salute”. Che avessimo una Governance Europea poco incisiva, con la tendenza a rinviare non di giorni, ma di mesi importanti decisioni (leggi CAP PRICE) ne abbiamo avuto tutti conferma. Questa voglia matta di voler “non proteggere” i prodotti del mediterraneo sa tanto di lobbies, o no?

Faccio un esempio: l’eccedere nell’alcool (leggi anche super alcolici), in farmaci e in cibo in generale è veramente pericoloso. Vi rimando al film del 1973 diretto da Marco Ferreri “La grande abbuffata” dove un gruppo di amici decide di suicidarsi mangiando a crepapelle.

Per tornare all’argomento ho la vaga sensazione che i nostri Governanti ed il nostri Parlamentari non abbiano molto a cuore i prodotti semplici e che soddisfano il palato (volevano bloccare anche i formaggi con la muffa e pensare che quest’ultima ha creato la penicillina – grazie Fleming); basti pensare che ultimamente è stato dato l’OK per l’utilizzo di grilli e larve da mettere nelle nostre farine. BLEAH!

L’Europa ha un forte senso esterofilo per quanto riguarda il cibo ed altri prodotti non alimentari (vedi la miopia della dipendenza da gas russo)?  Perché allora non prendono esempio dagli americani consci che il proibizionismo non paga e fa ricchi i delinquenti? Pensate che: ESA 2010 – l’ISTAT, dal 2014 ci comunica che anche la commercializzazione di stupefacenti, la prostituzione ed il contrabbando di tabacchi e alcool entrano nel calcolo del PIL! Più incongruente di così si può? Se le inventano proprio tutte. Avete mai visto scritto sulle bottiglie di wisky etichette come sopra? Eppure ecco cosa ci dicono i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), emerge che nel periodo che va dal 1999 al 2016 quasi mezzo milione di cittadini americani — 460.760 per la precisione — sono deceduti per cirrosi e inoltre 136.442 per carcinoma epatocellulare, cioè la forma più comune di cancro al fegato, la quale insorge nella stragrande maggioranza dei casi proprio in persone con cirrosi epatica. USA: l’impatto devastante del consumo di alcool (aleteia.org).

Ora, dice il mio Medico di base: “tutto ciò che è eccessivo fa male!” figuriamoci chi trova il modo di rompere le scatole all’economia dissacrando il buon “vivere” a tavola”.

Est modus in rebus sunt certi denique | quos ultra citraque nequit consistere rectum – C’è una giusta misura nelle cose, ci sono giusti confini | al di qua e al di là dei quali non può sussistere la cosa giusta (quinto Orazio Flacco)