Esteri

"Fermate la guerra subito", l'appello a Biden dell'ex ambasciatore Usa

di Antonio Amorosi

Fermate la guerra subito. Lo chiedo l’ex ambasciatore USA a Mosca. Washington deve premere per un cessate il fuoco e riaprire rapporti con i russi

Gli USA devono premere per un cessate il fuoco in Ucraina. Lo chiedo l’ex ambasciatore USA a Mosca Jack F. Matlock Jr. Troppi errori e forzature dietro la guerra

Bisogna fermare subito la guerra in Ucraina e “Washington deve premere per un cessate il fuoco” e aiutare a trovare una via d'uscita. Lo chiede Jack F. Matlock Jr, ex ambasciatore USA in Russia ma anche nella ex Cecoslovacchia ai tempi della guerra fredda, sulla rivista specializzata Responsible Statecraft e think tank moderato. Per l’ex ambasciatore con una grande esperienza strategica alle spalle (agli apici della carriera con i presidenti Reagan e Bush) i leader di Russia e Ucraina hanno fissato obiettivi impossibili. Nessun partecipante alla guerra in Ucraina ha sposato un obiettivo che possa riportare la pace nell'area o una soluzione.

Ma gli USA hanno la responsabilità di fare qualcosa prima che il quadro degeneri. Anche l’opinione pubblica statunitense oscilla tra paura che il quadro possa esplodere e un appoggio incondizionato agli ucraini. Secondo un sondaggio di Gallup di questo settembre il 31% degli americani è favorevole a una rapida conclusione del conflitto, anche se il territorio ucraino venisse perso. E secondo un altro sondaggio, di Pew Research, circa la metà dei democratici (52%) è estremamente o molto preoccupata per il conflitto che possa portare a un grave incidente nucleare in una delle centrali ucraine, rispetto al 37% dei repubblicani.

Per Matlock sono 4 gli eventi recenti che hanno messo la guerra in Ucraina su un percorso decisamente più pericoloso. Un discorso razionale il cui contenuto sentiamo difficilmente in Italia. Primo: “L'annessione russa di altre quattro province ucraine blocca le soluzioni di compromesso che erano possibili in precedenza”. La forzatura russa crea un passaggio difficile da risolvere per entrambe le forze in campo. E la Russia non vuol indietreggiare, sarebbe come riconoscere una sconfitta inaccettabile. Secondo: “Gli attacchi disabilitanti su entrambi i gasdotti North Stream rendono impossibile a breve termine ripristinare la Russia come principale fornitore di energia alla Germania, anche se la guerra in Ucraina dovesse concludersi miracolosamente”.

A differenza delle fanfare della propaganda pro guerra Matlock vedrebbe tra le opzioni sensate il ritorno ad una sorta di status quo sulle forniture di gas della Russia. Terzo: “L'attacco ucraino al ponte per la Crimea ha fornito alla Russia un pretesto per intensificare gli attacchi contro obiettivi civili ucraini”. Dopo quell’attacco i russi hanno tutte le scusanti possibili per rendere più cruento il conflitto. E da qui al punto 4 il passaggio le conseguenze sono immediate. Quarto: “Gli attacchi di rappresaglia russi contro obiettivi civili faranno sicuramente più danni all'Ucraina di quanto l'Ucraina possa fare alla Russia”

La sproporzione tra Russia e Ucraina è evidente e anche se la NATO appoggia questa ultima la guerra è nel territorio ucraino con effetti devastanti su civili e infrastrutture, difficilmente rimediabili sul breve. Poi arriva il punto dolente nel discorso di Matlock: “E se la guerra dovesse cessare con la distruzione dell'Ucraina, Kiev e Lviv livellate come una volta Grozny, ciò presupporrebbe che l'escalation non implichi l'uso di armi nucleari. Se invece il leader russo fosse convinto che l'obiettivo degli Stati Uniti e dell'"Occidente" sia quello di eliminarlo, cosa può impedirgli di eliminare gli altri prima?”

Cosa è andato storto? Eccolo spiegato dall’ex ambasciatore. “Se si voleva garantire la futura stabilità e prosperità dell'Europa, il compito principale era quello di costruire un sistema di sicurezza che coprisse tutti i Paesi d'Europa. Ma una serie di presidenti americani, da Clinton a Trump, scelsero invece di allargare la NATO, di distruggere i trattati sul controllo degli armamenti che posero fine alla Guerra Fredda e di arruolare le ex repubbliche sovietiche in un'alleanza militare che escludeva la Russia”.

Ma c'è un modo per fermare la guerra? “Più la guerra continua, più vite ucraine andranno perse, proprietà distrutte e la probabilità di un conflitto più ampio aumenterà”, scrive Matclock. Di fatto “se la guerra continua, la Russia è in grado di danneggiare l'Ucraina più di quanto l'Ucraina possa danneggiare la Russia senza rischiare una guerra più ampia”. Ma “in qualità di principale fornitore di armi all'Ucraina, gli Stati Uniti dovrebbero incoraggiare gli ucraini ad accettare un cessate il fuoco. In quanto sponsor delle sanzioni più punitive nei confronti della Russia, gli Stati Uniti dovrebbero usare la loro leva per indurre la Russia ad accettare negoziati autentici durante un cessate il fuoco”.

“I negoziati devono essere condotti in privato per avere successo, il che richiederebbe un rilancio della diplomazia USA-Russia”. Anche se le parti direttamente in causa non si parlano occorre aprire una mediazione, altrimenti “il mondo è diretto verso un risultato in cui tutti noi siamo perdenti”.