Esteri

Gerusalemme, altro fuoco alle polveri: la tensione perenne tra ebrei-musulmani

L'opinione di M. Alessandra Filippi

Quali polveri avrebbero acceso i fedeli riuniti in preghiera nella moschea di Al-Aqsa, durante il Tarawih di mercoledì sera?

Una chiave di lettura dell’irruzione della polizia israeliana potrebbe rintracciarsi nella “visita” a sorpresa che il ministro israeliano della Sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir, ha fatto alla spianata delle Moschee lo scorso 3 gennaio, scortato da una folta schiera di poliziotti armati. Fra lo sconcerto e lo sdegno dei palestinesi e della comunità internazionale, in quell’occasione ha dichiarato “Manterremo la libertà di movimento per i musulmani ed i cristiani” aggiungendo che “gli ebrei scaleranno la montagna” e “coloro che ci minacciano saranno affrontati con il pugno di ferro”.

Noto provocatore, già protagonista di numerose visite alla Spianata come attivista e membro della Knesset, organizzatore di controverse marce nel quartiere musulmano della Città Vecchia, capo del partito di estrema destra Otzma Yehuditha- Potere Ebraico, Ben Gvir è anche l’ago della bilancia della contestatissima riforma della giustizia, “temporaneamente congelata” col suo benestare, almeno fino alla prossima seduta della Knesset che si terrà a maggio.