Esteri
Guerra Ucraina, Putin trova alleati in Africa. Dopo il Mali anche il Camerun
Siglato in gran segreto un accordo di difesa militare tra il Cremlino e Yaoundé. Continua la campagna acquisti della Russia nel continente africano
L'occidente denuncia la presenza di mercenari russi in Mali
L’accordo, inoltre, spiega molto bene l’atteggiamento del Camerun nei confronti dell’invasione russa in Ucraina. All’assemblea delle Nazioni Unite, che metteva ai voti la condanna dell’intervento militare di Mosca, molti paesi africani si sono astenuti o non hanno partecipato al voto, il Camerun è uno di questi. Ma sullo sfondo, e neanche poi tanto, ci sono le materie prime. Il Camerun possiede una delle più grandi riserve accertate di cobalto al mondo e anche depositi di nichel, manganese e terre rare. Tutto ciò fa gola a Mosca.
La Russia è da tempo già radicata anche in Mali. Negli scorsi giorni la cattura di un membro della compagnia Wagner in Mali da parte di una formazione jihadista, il Gruppo di supporto per l'Islam e i musulmani, certificherebbe la presenza dei mercenari di Mosca in questo paese africano. L'esercito francese, inoltre, nei giorni scorsi, aveva affermato di aver filmato alcuni mercenari russi mentre seppellivano corpi all'esterno della base maliana di Gossi: le immagini mostrano quelli che sembrano essere soldati bianchi che ricoprono i corpi di sabbia.
La presenza russa si spinge anche nel cuore dell'Africa. In particolare nella Repubblica Centrafricana, paese già dilaniato da una lunga serie di conflitti interni. E' qui che la presenza russa in Africa si fa più evidente. Dopo un incontro tra il presidente di Bangui, Touadéra e il potente ministro degli Esteri Sergej Lavrov, Mosca ha chiesto al Consiglio di sicurezza dell'Onu una deroga sull'embargo delle armi per la Repubblica Centrafricana, in vigore dal 2013. Dopo la concessione della deroga, la Russia ha cominciato non solo a esportare armi nel paese ma anche a mandare nel paese proprie forze speciali, che hanno rafforzato la guardia presidenziale, e istruttori militari. In cambio, il governo di Bangui ha garantito l'accesso ad alcuni dei suoi giacimenti minerari a delle società russe, alcune ancora una volta riconducibili a Prigozhin. A proposito di risorse naturali, la Russia partecipa a progetti di estrazione anche in altri paesi africani come per esempio Sudafrica, Guinea e Zimbabwe. Ma nella Repubblica Centrafricana Mosca sta provando a esercitare anche il proprio soft power attraverso, tra le altre cose, l'apertura di un istituto di cultura e persino l'organizzazione di concorsi di bellezza.