Esteri

Hong Kong, proteste contro la legge sulla sicurezza nazionale di Pechino

Dopo la stretta del governo cinese arriva la reazione

 Sono almeno 120 gli attivisti finora arrestati dalle forze dell'ordine di Hong Kong. Lo si legge sulla pagina Facebook della stessa polizia, mentre sono in corso le proteste contro l'approvazione della legge sulla sicurezza nell'ex colonia britannica, attesa dall'assemblea nazionale del popolo in corso e confermata dal ministro degli Esteri cinese. 

La polizia di Hong Kong ha fatto ricorso ai gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti pro-democrazia che si sono riuniti oggi per protestare contro la legge sulla sicurezza nazionale in attesa di approvazione da parte dell’Assemblea Nazionale del Popolo, il parlamento cinese, e contro un’altra legge sull’inno nazionale.    Alcune centinaia di persone si sono riunite in due punti dell’isola di Hong Kong, Causeway Bay e Wan Chai. Un primo round di lacrimogeni è stato lanciato dagli agenti contro i manifestanti che stavano marciando verso Wan Chai, lungo la Hennessy Road, che collega i due punti di partenza delle manifestazioni di oggi, secondo le immagini diffuse dai media locali.

Un gruppo di manifestanti, con la mascherina protettiva sul volto, si è riunito a Causeway Bay, area dello shopping sull’isola di Hong Kong, rispondendo a un appello on line diffuso ieri per protestare contro la legge in attesa di essere approvata e contro un'altra legge in fase di discussione sull’inno nazionale.   

I manifestanti, almeno centinaia secondo le immagini diffuse dai media di Hong Kong, hanno intonato lo slogan “nessun rivoltoso, solo tirannia”, facendo riferimento a una delle  richieste delle proteste dei mesi scorsi, quella di non essere qualificati come "rivoltosi" per non incorrere nel rischio di carcere fino a 10 anni. Sul posto si trova anche la polizia di Hong Kong, che ha chiesto ai manifestanti di disperdersi e ha prelevato il vice presidente del People’s Power Party, l’attivista Tam Tak-chi. Un altro gruppo di persone si è radunato a Wan Chai, sempre sull’isola di Hong Kong, altro punto di partenza della marcia di oggi, dove si trovano agenti in tenuta anti-sommossa.