Esteri
Libia, a Mosca documento per la tregua. Serraj firma, ma Haftar rimanda l'ok
Nessun faccia a faccia tra i due leader del paese nord-africano
'Sarraj ha firmato l'accordo' sulla tregua in Libia, "mentre Haftar ha chiesto tempo fino a domani mattina". Lo ha annunciato il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov.
"Spero che il maresciallo Haftar decida di firmare il documento", ha detto Lavrov al termine delle dichiarazioni alla stampa in cui ha illustrato la conclusione della "intensa" giornata di negoziati a Mosca. Lavrov ha sottolineato che anche il presidente del parlamento libico con sede a Tobruk, Aguila Salah, ha chiesto tempo fino a domani per esaminare la bozza di accordo. Il presidente del Consiglio di Stato con sede a Tripoli, Khaled al-Mechri, ha invece firmato con Sarraj.
Libia: media, nell'accordo c'e' tregua senza precondizioni - Nella bozza di accordo sulla tregua in Libia le parti si impegnano a rispettare il regime del cessate il fuoco "senza condizioni preliminari". Lo riporta RIA Novosti.
Libia: Tripoli, accordo equilibrato, Haftar non l'accetta - "Il documento messo a punto dalla Russia e dalla Turchia" sulla tregua in Libia "e' buono e equilibrato e noi lo abbiamo firmato. Ma Haftar non accetta il testo" perche' non vuole ritirare le truppe. Lo dice all'ANSA l'ambasciatore libico presso l'Ue (rpt, presso l'Ue) Hafed Gaddur che fa parte della delegazione del premier libico Sarraj a Mosca. "Ora Haftar ha preso tempo fino a domani mattina: se non firma tutto il mondo sapra' chi non vuole la pace in Libia", aggiunge Gaddur spiegando che la delegazione di Tripoli sta lasciando Mosca.
LIBIA: AL-MISHRI, 'ACCORDO FIRMATO PER VOLONTA' POPOLO E NON DI CAPITALI ARABE' - ''Abbiamo firmato l'accordo sul cessate il fuoco per dimostrare che la nostra volontà proviene dal popolo libico e non dalle capitali arabe che si oppongono al cessate il fuoco''. Così il presidente dell'Alto Consiglio di Stato libico, Khaled al-Mishri, ha spiegato all'emittente al-Ahrar le ragioni che hanno portato il governo di Tripoli a firmare l'accordo a Mosca.
Tregua stabile e linea del fronte,i punti dell'intesa - "Osservanza incondizionata" del cessate il fuoco, la definizione di una "linea del fronte" che le due parti non dovrebbero oltrepassare ed una commissione militare sotto egida Onu che verifichi il rispetto della tregua. Sono alcuni dei punti della bozza di accordo tra le parti libiche che si sta negoziando a Mosca, firmata da Fayez al Sarraj ma non ancora da Khalifa Haftar, che ha chiesto altro tempo. Nell'intesa c'e' un'introduzione in cui le parti si impegnano a "supportare l'iniziativa turco-russa per una cessazione duratura delle ostilita'" e "riaffermano i principi di indipendenza, sovranita' e unita' della Libia secondo i dettami dell'Onu". E si sottolinea che non "puo' esserci una soluzione militare", ma serve un "dialogo inclusivo intra-libico". Il documento, poi, si articola su sette punti specifici: al primo le parti si impegnano ad "assicurare l'osservanza incondizionata della cessazione delle ostilita', che e' entrata in vigore a mezzanotte del 12 gennaio". Nel secondo punto si stabilisce di "determinare una linea del fronte che assicuri un cessate il fuoco sostenibile, sostenuto dalle misure necessarie per stabilizzare la situazione sul terreno e normalizzare la vita quotidiana a Tripoli e in altre citta', mettendo fine a tutte le azioni offensive, per una de-escalation delle tensioni militari". Per stabilire questo confine la bozza di accordo prevede di "designare i membri di una commissione militare in formato 5+5, nel solco del piano d'azione Unsmil (la missione delle Nazioni Unite in Libia)". Tale commissione dovrebbe "definire la linea di controllo dei combattimenti fra le differenti forze in campo, controllare l'applicazione del cessate il fuoco ed assicurarne la sostenibilita'". Poi ci sono i passi successivi al consolidamento della tregua: ossia la creazione di "gruppi di lavoro per elaborare attraverso negoziati le modalita' dell'accordo politico intra-libico, la soluzione dei problemi umanitari e il percorso di ripresa economica del paese". C'e' anche la questione umanitaria: al punto tre si chiede di "assicurare la consegna degli aiuti e l'assistenza ai cittadini che ne hanno bisogno".