Esteri

Usa, gli ultimi ‘trumpiani’ manifestano a Washington

di Daniele Rosa

Ma i 306 collegi a favore di Biden contro i 232 del rep hanno messo la parola fine alle elezioni.

Non più di 5000, ma da tutta l’America, sono arrivati ieri i supporters di Donald Trump a Washington per marciare contro i brogli elettorali denunciati dal Presidente repubblicano.

L’attuale Presidente ha fatto una breve apparizione verso le dieci della mattina dalla sua macchina, un rapido saluto e poi a giocare a golf. Anche lui, apparentemente, sembra cominciare a digerire la sconfitta.

Ma il 90% della città di Washington ha votato Joe Biden e non si è fatta spaventare più di tanto dai pantaloni americani, dai cappelli da cowboy, da quelli rossi con la scritta MAGA ( Make America Great Again)e dalle grida ‘ ancora quattro anni, ancora quattro anni’.

‘Le elezioni manipolate e corrotte’ urla ‘urlate’ da qualche migliaia di persone e non dal milione dichiarato da un’instancabile Kayleigh McEnany, la bionda portavoce di Trump.

Quelli che invece si sono visti sono stati i ‘Proud Boys’,il gruppo ‘violento’ di estrema destra definito dal FBI come di idee coerenti con il nazionalismo bianco. Tra loro anche Alex Jones, il portavoce di Infowars, conosciuto come diffusore di tutte le teorie più tossiche dell’ultra destra. Più volte bloccato da tutti i social.

’Tonnellate di bugie’, ‘uno stupido processo di impeachment’,’il sacro diritto di avere e portare armi’, le voci più sentite nella manifestazione per la maggior parte pacifica. Solo in pochi casi scontri/confronti con la polizia ma, fortunatamente, senza grandi eccessi.

Ma i 306 collegi elettorali  per Biden contro i 232 per Trump hanno spento molti entusiasmi e hanno ridotto di molto i partecipanti della manifestazione. La battaglia legale del repubblicano sembra non dare molti frutti.

La partita sembra essere così finita ma non si sa ancora quali saranno gli ultimi colpi di coda dell’ex Presidente che odia la sconfitta più di ogni altra cosa