Esteri

Usa, il Covid un dramma per pazienti e ospedali

di Daniele Rosa

Un sistema sanitario costoso e poco trasparente

Mentre l’ora X delle elezioni presidenziali americane si avvicina sempre più e 80 milioni di americani hanno già espresso il loro voto per posta, sono tanti quelli che si interrogano su come potrebbe cambiare o meno uno dei nodi più critici che preoccupano gli americani: quello del sistema sanitario.

Tutti sanno, e non solo in America, che presenta molte criticità. Per farsene una piccola idea basta ricordare quello che è successo all’inizio della pandemia al signor Michael Flor, un settantenne di Seattle ammalatosi di Covid, poi guarito. 62 giorni passati in ospedale di cui quasi la metà passati attaccati al respiratore. 

Fortunatamente guarito, dopo un mese ha ricevuto la fattura dell’ospedale di quasi un milione di euro tra trattamenti, materiali utilizzati e giorni di degenza. Fortunatamente per lui era coperto dal Medicare, il programma straordinario di aiuti da 175000 milioni di dollari stanziato dal Congresso per i trattamenti da Covid in tutto il Paese.Una specie di vero e proprio esperimento nel Paese per coprire i costi di una sola malattia. 

E’ abbastanza impressionante vedere i costi della sanità in un momento in cui sono stati fatti, ad esempio, oltre 64 milioni di tamponi. Uno studio di Fair Health ha calcolato che il costo medio di un trattamento per Covid è di 34000 dollari per pazienti tra i 20 e i 30 anni e di 45000 per i pazienti tra 50 e 60 anni. Adesso in una seconda/terza ondata sono più di 9 milioni i contagi, 3 milioni e seicento i ricoverati e 233000 vittime.

La sanità americana, ad eccezione di questo particolare momento di pandemia, non è né pubblica e nemmeno gratuita. I cittadini devono avere un'assicurazione privata, e pure molto costosa, se non vogliono pagare direttamente le cure e le degenze che hanno costi molto alti. Gli ospedali sono delle aziende private che vivono con i guadagni dei pazienti curati, utili consumatori. Mentre i medici non sono altro che ottimi prestatori d’opera, un tanto all’ora.  

La gente in questa fase si è fidata degli aiuti federali e della promessa di Trump di costi gratis ai malati Covid ma forse tutta questa fiducia è stata mal riposta. Ma le acrobazie ’tecniche' degli ospedali per far pagare prestazioni non Covid anche se per il Covid sono state di tutti i tipi. Molti i casi di persone che si sentivano tutelate e poi si sono trovate a pagare costi supplementari o persone che pensavano di essere coperte dalla loro assicurazione ed invece hanno avuto sorprese sgradite. Ad esempio una professoressa che dalla Spagna era tornata in Florida con sintomi da Covid, dopo essere stata curata con urgenza si è trovata una fattura di oltre 6000 dollari. Il costo del tampone non le era stato fatturato(30 dollari) ma tutto il resto si. Senza parlare di coloro che non hanno copertura assicurativa che ben difficilmente si avvicinano agli ospedali o ai medical care. Non è un  caso che la maggioranza delle vittime americane da Coronavirus siano afroamericane o ispaniche.

‘Patients Right Advocate’ è un’associazione che cerca di difendere i pazienti  richiedendo più trasparenza agli ospedali. ‘L’opacità-sostiene Cynthia Fisher-permette ad ospedali ed assicurazioni accordi che certamente non favoriscono i pazienti. Una specie di ‘cartello’ contro chi deve utilizzare i servizi ospedalieri’. Secondo la Fischer l’unica cosa che Trump ha fatto per la sanità è quella di aver obbligato gli ospedali a dare trasparenza su prezzi e servizi. L’unico Presidente che fece qualcosa per la sanità fu Barack Obama. La sua riforma sanitaria, l’Obamacare, è riuscita a dare copertura sanitaria a prezzi convenzionati a 20 milioni di americani. Da sei anni però i repubblicani stanno cercando di cancellarla ma , fino ad ora non sono riusciti, tanto è grande la popolarità e l’apprezzamento di un simile servizio.

Gli Stati Uniti sono il Paese in assoluto che spende di più per la sanità, il 17,7% del PIL 8 circa 3,6 bilioni di dollari nel 2018), ma almeno 30 milioni di persone non hanno alcuna copertura e difficilmente possono curarsi. Normalmente le assicurazioni mediche fanno parte del pacchetto di benefit che i dipendenti ricevono dalle compagnie dove lavorano ma adesso oltre 10 milioni di persone sono ancora senza lavoro e quindi senza alcuna copertura.

Joe Biden propone di allargare i criteri per entrare nel Medicare, una specie di assicurazione medica pubblica per quelli che non si possono permettere le compagnie private.

Ma la pandemia non ha distrutto finanziariamente e a livello di salute molti americani ma ha pure fatto fallire, secondo uno studio dell’Università della Carolina del Nord, qualcosa come 15 ospedali. Pochi vanno negli ospedali a curarsi per altre patologie perchè temono di contrarre il virus e le spese correnti delle strutture rimangono spesso non pagate e decretano fallimenti e deficit. Il caos che ha portato il Coronavirus è inimmaginabile sia per le strutture sanitarie sia per gli stessi pazienti che non si fidano più perchè non è chiaro quanto e cosa dovranno pagare in caso di ricovero.

Ora però il programma Obamacare è davvero in pericolo dato che il Tribunale Supremo, squilibrato a favore dei conservatori, dovrà votare a favore o meno del Programma sanitario.

Ma prima di questo voto ce ne sarà uno molto più importane che potrebbe decidere della salute di 350 milioni di americani ed è quello del 3 novembre.