Esteri

Usa, l’indisciplinato Trump alla Convention Repubblicana

di Daniele Rosa

Riuscirà il Presidente in svantaggio far sognare di nuovo gli americani?

E’ interessante notare come gli ultimi tre Presidenti americani che hanno vinto le elezioni le abbiano vinte non tanto per quello che hanno fatto o meno, o per i sondaggi, ma soprattutto per come siano riusciti a convincere gli elettori sui loro piani per il futuro. 

Barack Obama nel 2012 aveva promesso di difendere la classe media dalla crisi economica, George W.Bush aveva garantito, nel 2004, sicurezza e prosperità con politiche economiche conservatrici e Bill Clinton, nel 1996, ha vinto disegnando il sogno di costruire un ponte verso il 21esimo secolo.

Nella Convention Nazionale Repubblicana di questa settimana il Presidente Donald Trump avrà la possibilità di spiegare non solo perchè ritiene Joe Biden una disgrazia per il Paese ( questa tesi l’ha ripetuta già molte volte) ma soprattutto cosa intende fare per il Paese riguardo la crisi economica, la pandemia, le politiche antirazziste e molto altro ancora. Di questo ancora non si è avuta una traccia chiara.

E’ molto facile pensare che il Presidente per il suo secondo mandato vorrebbe poter ‘riavvolgere il nastro della storia’ facendolo ripartire da un mese prima della pandemia quando l’economia americana era in crescita da oltre 100 mesi continui, la migliore della storia americana.

Il suo MAGA, Make American Great Again, mai come adesso sarebbe necessario, solo che ora è il momento di corroborarlo con politiche che fino ad adesso così chiare non sono. Non basta dire, come il tycoon, ha fatto qualche giorno fa 'Se gli stupidi non vengono eletti l'anno prossimo, avremo uno degli anni più belli che abbiamo mai avuto’. 

‘Il Presidente ha un programma lungimirante e forte per il futuro e pensa di sapere come creare le condizioni per un'economia in forte espansione, in particolare per la classe operaia americana’ dicono i suoi portavoce. ‘Il suo cavallo di battaglia sarà il nazionalismo economico, la volontà di riprendersi la prosperità attraverso una maggiore ‘deregulation’, maggiori tagli alle tasse e più accordi commerciali con nella mente l’America first’.

Ma gli stessi suoi uomini riconoscono che Trump è abbastanza indisciplinato e non sempre si concentra su questi obiettivi. 'La sua agenda economica-dicono - è principalmente conservatrice, ma spesso il messaggio viene nascosto e si perde in una retorica ‘abbastanza inutile’ come gli appelli razzisti attorno ai monumenti, gli attacchi agli immigrati, per lo più messicani e sulle teorie complottistiche. Questo 'modus operandi' troppo ‘libero’ è un’arma a doppio taglio che, da un lato non gli permette di entrare nelle questioni politiche più profonde ed interessanti per l’elettorato, e dall’altro lo lascia libero di parlare di qualsiasi cosa voglia dire nella giornata. 

Nel 2016 Trump vinse, di poco, perchè si rivolse anche agli americani dimenticati sia dai democratici che dai repubblicani. Forse stavolta questa strategia potrebbe non bastare. Ma nonostante i 180000 morti per il Coronavirus e una disoccupazione che supera il 10% lo zoccolo duro degli ’trumpiani’ è ancora inspiegabilmente molto forte e nella Convention il Presidente avrà la chance di aumentarlo.

Quello di cui Trump ha veramente bisogno è di una agenda convincente per il secondo mandato che possa coinvolgere le tante persone che non amano i suoi giornalieri tweet, che sono in disaccordo su come sia stata gestita la pandemia e che non sono in sintonia con la visione liberal di Joe Biden’.

Riuscirà Trump a farlo? E’ la scommessa della prossima settimana.