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Ex-Ilva, dai commissari stop ai ricorsi: spiragli di pace
Pace tra Acciaierie d’Italia, in amministrazione straordinaria (precedentemente nota come Riva), e il ministero dell'Ambiente: le novità
Ex-Ilva, dai commissari stop ai ricorsi: spiragli di pace
Pace tra Acciaierie d’Italia, in amministrazione straordinaria (precedentemente nota come Riva), e il ministero dell'Ambiente. I commissari hanno incaricato i loro legali di ritirare i ricorsi presentati dalla gestione precedente contro la richiesta ministeriale di presentare la Valutazione di Impatto Sanitario (VIS) per ottenere la nuova Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA). Questo è riportato dal Sole 24 Ore. I commissari, su richiesta dei ministeri dell'Ambiente e della Salute, produrranno quindi una VIS che riguarda la fase post-operativa, partendo da una produzione di 6 milioni di tonnellate e arrivando fino a 8 milioni, il livello indicato nella nuova AIA. Verrà costituito un tavolo tecnico con esperti per continuare il confronto sul tema dell'AIA presso il ministero.
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La decisione dei commissari di interrompere una delle azioni legali intraprese dalla precedente gestione guidata da ArcelorMittal, con l'amministratore delegato Lucia Morselli, è un segnale di pacificazione verso lo Stato e la comunità locale, considerando la delicata questione dell'impatto sanitario della produzione di acciaio sulla salute pubblica. Questo pomeriggio è prevista una manifestazione promossa da oltre cinquanta associazioni cittadine, chiedendo al Governo la riqualificazione del territorio attraverso la rimozione degli impianti ex-Riva. Questo è solo il primo passo e potrebbe essere seguito dalla risoluzione di altri contenziosi presentati dalla gestione precedente su diverse questioni, nell'ottica di migliorare i rapporti tra l'azienda, le istituzioni centrali e locali e le comunità coinvolte.
AdI ha richiesto il riesame dell'AIA, con scadenza il 23 agosto scorso, presentando una richiesta di rinnovo al ministero dell'Ambiente il 15 febbraio 2023. Il processo è stato avviato il 2 maggio, ma il 15 dicembre, insieme al ministero della Salute, è stata richiesta all'azienda la presentazione entro il 12 giugno della VIS associata alla produzione annuale di 8 milioni di tonnellate di acciaio. AdI ha tuttavia opposto resistenza, presentando ricorsi prima al TAR del Lazio, poi a quello di Lecce, contro diversi enti governativi e chiedendo l'annullamento di vari atti. Successivamente sono stati presentati ulteriori motivi al ricorso, con la richiesta di sospensione cautelare delle decisioni impugnate, affrontati sia dal TAR che dal Consiglio di Stato.