Marketing
Amazon consegna la spesa: ecco che cosa cambia per i retailer
Jeff Bezos vi porterà la spesa a casa. Amazon avvia anche in Italia la possibilità di consegnare alimentari e prodotti per la casa. Per ora si limita ai prodotti a lunga conservazione, ma il passaggio ai prodotti freschi (come già avviene negli Usa con Amazon Fresh) è solo questione di tempo.
Quando un colosso come Amazon entra in un nuovo mercato, ci sono almeno tre domande da porsi: quanto vale quel mercato? Come reagirà la grande distribuzione? E quanto conviene ai retailer?
Prima risposta: Amazon ha fiutato l'affare. Secondo una ricerca dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm – Politecnico di Milano crescono sia il grocery (cioè la spesa da supermercato), che nel 2015 supera i 200 milioni di euro, sia il Food&Wine enogastronomico, che sfiora i 260 milioni di euro. Un tesoro dal quale però l'e-commerce non risce ad attingere appieno: solo l'1,5% della spesa alimentare passa dal web. Amazon potrebbe accelerare il processo di trasformazione.
Per capire quanto sarà rapido, occorre rispondere alle altre due domande. La grande distribuzione italiana potrebbe essere stimolata da un potenziale concorrente come Amazon. Anche se sono pochi i gruppi che possono contare su una distribuzione altrettanto capillare. La chiave del successo dell'e-commerce alimentare sarà (oltre alla domanda, certo) il comportamento dei retailer medio-piccoli. Quanto conviene passare da Amazon?
Dal punto di vista economico, il gruppo di Bezos ha offerto un abbonamento gratuito per i primi tre mesi. Poi passerà a 99 centesimi al mese e, per l'account premium, 39 euro al mese. È il punto di partenza per vendere i propri prodotti passando da Amazon. Cui però dovrà essere aggiunta una commissione sui prodotti venduti. Meglio astenersi, quindi, se i margini sono già risicati. Amazon offre un sistema logistico a costi tutto sommato contenuti. Costruire un apparato simile (che prelevi, imballi e consegni i prodotti) non è neppure immaginabili per le Pmi. In molti casi, quindi, sarà un'opportunità. Anche perché affiancare il proprio marchio a quello di Amazon garantisce una visibilità inedita. Se però l'obiettivo è migliorare la propria reputazione, i retailer dovrebbe pensarci bene: si affaccerebbero a un nuovo mercato, ma la busta della spesa sarà sempre marchiata Amazon. Croce e delizia di una partnership con un brand-cannibale.
@paolofiore