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Chi è Luciana Coluccello, la giovane inviata freelance sul fronte in Ucraina

Nonostante la giovane età, nel suo curriculum ci sono già esperienze e premi prestigiosi

Guerra Russia Ucraina/Chi è Luciana Coluccello (La7)

Luciana Coluccello fa parte dei reporter freelance che il pubblico italiano sta imparando a conoscere ed apprezzare nel corso della guerra in Ucraina, per via delle corrispondenze puntuali e coraggiose dal fronte. Pur essendo molto giovane, ha solo 34 anni, ha già una notevole esperienza: prima di lavorare per La7 è stata inviata anche per Mediaset e Rai, quindi frequentando il trittico dei principali network televisivi italiani. 

Pugliese di Morciano di Leuca, a 18 anni si è trasferita a Roma, dove ha conseguito ben due lauree: la prima alla Sapienza, nel 2009, in Scienze della Comunicazione e tre anni dopo ha fatto il bis alla LUISS, con la specialistica in Scienze Politiche, Comunicazione Istituzionale e Politica. La sua tesi, dal titolo “Perché l’Italia è in Afghanistan?” le è valsa il Premio Internazionale di Giornalismo Maria Grazia Cutuli, assegnato da Il Corriere della Sera e dalla Fondazione Maria Grazia Cutuli Onlus. Un altro premio, nel 2019, le è stato assegnato nel corso della 16° edizione della manifestazione “Giornalista di Puglia – Michele Campione”: nella sezione “cronache”, ha vinto grazie alla sua inchiesta dal titolo “Cocaina accessibile a tutti”, andata in onda a “Matrix”, su Canale 5.

I suoi primi passi nel mondo del giornalismo sono stati gli stage nella redazione “esteri” del “Corriere della Sera” e in quella di “Report”, celebre programma di Rai3. Nel 2015 è a Tv2000 nel programma  “Beati Voi”, condotto da Alessandro Sortino, e poi a “La Gabbia Open”, su La7. Nel 2018 passa a Mediaset, dove, oltre a “Matrix”, lavora a “Diritto e Rovescio”. Durante un collegamento per la trasmissione di Paolo Del Debbio, in piena pandemia di Covid-19, viene messa in imbarazzo da un ragazzo intervistato, il quale sottolinea come Coluccello non stia indossando la mascherina. In suo soccorso, però, arriva il conduttore, sottolineando come vi sia una distanza sufficiente. 

Parla molto bene spagnolo, francese e inglese e ama documentare con la telecamera i suoi viaggi per il mondo: il suo sogno sarebbe infatti quello di diventare documentarista. Anche per questo, studia sempre con enorme attenzione i temi che deve affrontare, dimostrando un rigore che, più che giornalistico, sembra da ricercatrice scientifica.

 


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