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Ciarrapico; l'addio distaccato de La Repubblica. Che glissa su...
Ciarrapico. "La Repubblica" glissa sul ruolo, decisivo, dell'editore nel salvare il gruppo editoriale di Caracciolo e di don Eugenio
"Il fascista andreottiano in affari con i comunisti" : questa la definizione, tutt'altro che elogiativa, che "La Repubblica" ha vergato su Giuseppe Ciarrapico, scomparso, domenica, a 85 anni. Solo pochi accenni al ruolo, svolto dal "Ciarra" nel dirimere il negoziato "per salvare "La Repubblica" dalle grinfie di Silvio Berlusconi".
Eppure il fondatore del quotidiano romano, Eugenio Scalfari, 95 anni, non ha, mai, esercitato la pregiudiziale antifascista nei confronti di don Peppino come di tanti ex fans di Benito Mussolini (1883-1945). Il principe Carlo Caracciolo (1925-2008), cofondatore de "La Repubblica" e fraterno amico di don Eugenio, era solito dire ai giornalisti del quotidiano romano e del settimanale del gruppo, "L'Espresso" : "Se fossi in voi, farei una colletta.
E ordinerei una statua di don Peppino Ciarrapico.Con questa scritta sulla targa : "A Ciarrapico, Il Comitato di redazione riconoscente".
Ha spiegato Giampaolo Pansa, 84 anni, a lungo condirettore del giornale scalfariano : "Ciarrapico è stato un fascistone integrale, abituato a proclamare, senza problemi, la sua eterna fedeltà al Duce. Mentre le due testate, che avrebbero dovuto promuovere la colletta, si sono sempre ritenute, e si ritengono ancora, con un bel po'di spocchia, la quintessenza del giornalismo laico, democratico e antifascista". E un acuto commentatore del quotidiano romano, Filippo Ceccarelli, 64 anni, ha definito il "Ciarra" "una creatura andreottian-fascistoide , con un passato tra i camerati e progressive entrature nel craxismo, un editore nostalgico".
E un altro protagonista della Prima Repubblica, Franco Evangelisti (1923-1993), senatore andreottiano di Alatri, diceva spesso :"La sinistra è piena di ex fascisti. Anche il grande Scalfari è stato un giovane in camicia nera. I compagni la smettano di tirare in ballo la buonanima di Mussolini ! Quattro quinti degli italiani sono stati con Benito. E adesso i progressisti accusano Andreotti (1919-2013) e i suoi di essere gente di destra. E'una buffonata !". Vicende, personaggi, relazioni, che viene considerato inopportuno evidenziare. oggi, con il "giornale-partito" in prima linea contro il "fascista" Matteo Salvini. E, dunque, è meglio stampare una foto del defunto Ciarrapico mentre ossequia "zu Giulio" Andreotti e bocciarlo, con sussiego, come "un finanziere spregiudicato, protagonista della Prima Repubblica".