Condé Nast, nuovi rumors sulla vendita di 3 magazines
Condé Nast, forti tagli nella casa editrice americana. Il Ceo Sauerberg: in piano la cessione di altri tre magazines del gruppo
Condé Nast pronta a vendere 3 magazines per far fronte alle perdite del gruppo. Restano salvi Vogue, Vanity Fair e The New Yorker
Condé Nast, editore americano a cui fanno capo, tra le altre, le testate Vogue, Vanity Fair e The New Yorker, dopo i pesanti tagli di costi che hanno portato alla chiusura del magazine Details, della versione cartacea di Teen Vogue e Self e all'addio a circa 80 impiegati, continua a dover fronteggiare una difficile situazione finanziaria. Secondo quanto riportato dal New York Times, la casa editrice americana sarebbe già pronta a vendere 3 magazines.
Condé Nast ha perso l'anno scorso oltre 120 milioni di dollari, a causa del crollo della raccolta pubblicitaria cartacea. Ha in portafoglio attualmente 14 magazines ed avrebbe ora in progetto, tra le misure di spending-review, anche la cessione del semestrale Brides, di Golf Digest e di W (già ridotto a otto numeri in un anno), mantenendo in salvo invece le testate principali (incluse Vogue, Vanity Fair e The New Yorker), secondo quanto riportato da tre manager del gruppo.
Robert A. Sauerberg Jr., l'amministratore delegato di Condé Nast incontrerà i principali membri dello staff il prossimo 8 agosto, per discutere i risultati di una lunga analisi condotta da Boston Consulting Group.
Condé Nast prevede anche di mettere in affitto almeno sei dei 23 piani attualmente occupati dalle redazioni presso il World Trade Center 1, la famosa torre di Lower Manhattan dove ha sede il suo quartier generale dal 2015. The New Yorker e Vanity Fair potrebbero essere tra le redazioni che saranno costrette a lasciare i propri spazi per fare posto ai nuovi inquilini.
Condé Nast, Anna Wintour nominata "direttore a vita" di Vogue America
Sono state, invece, messe a tacere le voci sul possibile allontanamento da Condé Nast di Anna Wintour, che avevano messo in allarme i lettori di Vogue: la direttrice di Vogue America dal 1988 non andrà in pensione a fine anno, ma anzi resterà “definitivamente” al timone della rivista di moda con il ruolo di “direttore a vita”, secondo quanto dichiarato dall’amministratore delegato del gruppo editoriale Sauerberg.
In una nota il Ceo ha smentito ufficialmente tutte le indiscrezioni: “È una leader incredibilmente talentuosa e creativa la cui influenza è fuori misura. È parte integrante del futuro della trasformazione della nostra azienda e ha accettato di lavorare con noi a tempo indeterminato nel ruolo di direttore di Vogue e direttore artistico di Condé Nast”.