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Huawei resiste alle pressioni Usa: 11,5 miliardi di profitti. I risultati
Venduti 240 milioni di smartphone in tutto il mondo. Il presidente di Huawei Italia De Vecchis: "Sempre respinto accuse sulla tecnologia"
I profitti del gigante cinese delle telecomunicazioni Huawei e le vendite di smartphone sono aumentati nel 2019 nonostante il bando imposto dell'amministrazione Trump, che accusa che il gruppo di condurre attivita' di spionaggio per conto del governo Pechino. Huawei ha realizzato un utile netto lo scorso anno di 89,7 miliardi di yuan (11,49 miliardi di euro), con un aumento dell'8,6% su base annua.
Nello stesso periodo, la società ha venduto 240 milioni di telefoni in tutto il mondo, con un incremento del 16,5% su base annua. Nell'autunno del 2019 era stato presentato anche in Europa il Mate30, il primo flagship della casa a usciure sennza i servizi e le app Google seppure basato su sistema operativo Android.
I ricavi delle vendite globali dell'azienda nel 2019 sono stati arrotondati a 858,8 miliardi di yuan (110 miliardi di euro), con un aumento del 19,1% su base annua; il suo utile netto ha raggiunto i 62,7 miliardi di yuan (8 miliardi di euro); e il flusso di cassa derivante dalle attivita' operative ha superato i 91,4 miliardi di yuan (11,7 miliardi di euro), con un aumento del 22,4% rispetto all'anno precedente. L'azienda ha investito il 15,3% delle sue entrate del 2019 - ovvero 131,7 miliardi di yuan (pari a 17 miliardi di euro) - in ricerca e sviluppo. La sua spesa totale in ricerca e sviluppo negli ultimi dieci anni supera ora i 600 miliardi di yan (77 miliardi di euro).
"Il 2019 è stato un anno straordinario per Huawei", ha affermato Eric Xu, presidente di turno di Huawei. "Nonostante l'enorme pressione esterna, il nostro team è andato avanti con una particolare attenzione alla creazione di valore per i nostri clienti. Abbiamo lavorato duramente per guadagnare il loro rispetto e la fiducia, così come quella dei nostri partner in tutto il mondo. Il business rimane solido".
Il 2019 ha portato lo sviluppo commerciale delle reti 5G per favorire le quali la società ha istituito centri di innovazione congiunti 5G insieme agli operatori di tutto il mondo. Sviluppati anche personal computer, tablet, dispositivi indossabili e schermi intelligenti. Nel 2019, i ricavi delle vendite del settore consumer di Huawei hanno raggiunto i 60 miliardi di euro, in crescita del 34% su base annua. "In futuro là fuori sarà ancora piuùdifficile", ha ammonito Xu. "Dobbiamo continuare a migliorare la competitività dei nostri prodotti e servizi, promuovere l'innovazione aperta e creare un valore maggiore per i nostri clienti e la società in generale. Questo è l'unico modo in cui possiamo cogliere le opportunità storiche presentate dalla trasformazione digitale e intelligente delle industrie e mantenere una crescita robusta nel lungo periodo".
CYBERSECURITY: DE VECCHIS (HUAWEI), 'SEMPRE RESPINTO ACCUSE A TECNOLOGIA'
''Abbiamo sempre rigettato le accuse sulla nostra tecnologia e i rapporti fra il Gruppo e il governo cinese e più volte messo a disposizione del Copasir il testo originale della legge cinese che non si applica al di fuori dei confini della Cina". Lo afferma il presidente di Huawei Italia, Luigi De Vecchis, sottolineando che Huawei fa parte di quel gruppo di aziende "che ha lavorato alla crescita di Shenzen ed è totalmente esente dalle imposizioni della legge cinese". "Le notizie false alimentano il pregiudizio e purtroppo la disinformazione si diffonde più velocemente della verità. Il governo italiano ha risposto con il perimetro cibernetico: non risolve il problema ma l'Italia ha preso coscienza di un problema, quello degli attacchi hacker da cui nessuno è esente'' ha osservato De Vecchis.
Oggi anche il chairman di Huawei Eric Xu, nel commentare i dati e le prospettive del gruppo cinese, su è riferito a un pressing che è quello Usa, ovvero il 'ban' sul quale ci sono già state proroghe anche se Trump pare non voler cedere. In Italia la questione è ancora ''aperta''. ''Il Copasir coglie continuamente l'occasione per ribadire il proprio pensiero'', sottolinea De Vecchis riferendosi alle dichiarazioni dei giorni scorsi, ovvero l'allerta lanciata al governo a tutela delle aziende e delle infrastrutture strategiche nazionali.