Tumori: penna identifica tumori in 10 secondi. Test sull’uomo nel 2018
Tumori: una penna identifica i tumori in 10 secondi. Positivo il test in laboratorio della penna che identifica tumori. Previsti nel 2018 i test sull'uomo
Penna identifica i tumori in 10 secondi
Un dispositivo a forma di penna che può identificare il tessuto canceroso in 10 secondi. E' il risultato ottenuto dagli scienziati dell'Università del Texas, che potrebbe rendere ancora più precisa, efficace e veloce la chirurgia per rimuovere un tumore.
Gli autori dello studio, pubblicato sulla rivista 'Science Translational Medicine', sperano che lo strumento possa un giorno evitare la grande preoccupazione di medici e pazienti: che qualche cellula neoplastica rimanga in circolo anche dopo l'operazione.
Tumori, penna li identifica in 10 secondi: come funziona
La penna che indentifica i tumori in 10 secondi, dal nome 'MasSpec', sfrutta le peculiarità del metabolismo delle cellule tumorali: i loro 'furiosi' tentativi di crescere e diffondersi rendono infatti la loro chimica interna molto diversa da quella del tessuto sano.
Ecco il funzionamento della penna che identifica i tumori in 10 secondi: il chirurgo tocca con la super-penna un sospetto tumore e questa rilascia una piccola gocciolina d'acqua. Le sostanze chimiche all'interno delle cellule viventi si muovono nella gocciolina, che viene poi risucchiata all'interno della penna per l'analisi.
All'interno, infatti, lo strumento è collegato con uno spettrometro di massa in grado di esaminare migliaia di sostanze chimiche al secondo. In questo modo, la penna in dieci secondi può segnalare l'eventuale presenza di cellule cancerose. Il tutto senza asportare tessuto, cosa che in alcuni organi può anche creare seri problemi, come nel caso del cervello.
Tumori, penna li identifica in 10 secondi. Nel 2018 i test sull'uomo
La tecnologia della penna che identifica i tumori è stata testata su 253 campioni e il programma è ora di perfezionarla prima di sperimentarlo durante vere e proprie operazioni, a partire dal 2018. Livia Eberlin, assistente di chimica dell'Università del Texas, ha dichiarato alla Bbc: "Quello che emoziona di questa tecnologia è quanto chiaramente soddisfi una grande necessità clinica. Lo strumento è elegante e semplice e potrà essere nelle mani di tutti i chirurghi in poco tempo".